Vendemmia 2021 avviata in Franciacorta a partire dai vigneti del versante sud del Monte Orfano. Qui la raccolta di Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco è sempre anticipata rispetto alle zone più centrali, grazie al particolare microclima che le contraddistingue. La qualità delle uve non è stata compromessa dal maltempo degli scorsi mesi. Si stima tuttavia un carico produttivo potenziale inferiore ai 100 quintali per ettaro, “tale da non permettere la richiesta di attivazione della riserva vendemmiale per il 2021”, anticipa il Consorzio di Tutela del Franciacorta. Le aspettative sono dunque rosee, nel segno di una vendemmia 2021 meno ricca dal punto di vista quantitativo rispetto alla 2020, ma molto soddisfacente dal punto di vista qualitativo.
“In Franciacorta parte la vendemmia di Regione Lombardia. Siamo in ritardo di 5-7 giorni rispetto alla media – afferma Simone Frusca, tecnico della Coldiretti di Brescia – causa gelate tardive, forti grandinate e siccità che hanno allungato i tempi della maturazione dei grappoli. Anche quest’anno comunque siamo ai nastri di partenza, sotto i migliori auspici dal punto di vista della qualità, con un mercato che sta rispondendo e che ha fatto dimenticare tutte le preoccupazioni dal punto di vista commerciale, nonostante la pandemia sia ancora in corso. Calcoliamo un 15-20% di raccolta in meno rispetto agli anni scorsi a causa del clima pazzo. Ma si torna, dopo tante preoccupazioni, a vendemmiare e alla grande. Questo è importante”.
Il germogliamento ha avuto luogo nella prima decade di aprile, in linea con quanto avvenuto nel 2020. In questo periodo, durante le notti tra il 6,7 e l’8 aprile 2021, in Franciacorta si è verificata una gelata primaverile che ha determinato danni moderati e un rallentamento dello sviluppo della vite in diverse aree. Nei giorni precedenti, le temperature piuttosto elevate avevano indotto un buono sviluppo delle gemme. Durante il mese di maggio le condizioni metereologiche, caratterizzate da temperature piuttosto miti e piogge abbondanti concentrate principalmente nelle settimane centrali del mese, hanno mantenuto alta l’allerta relativamente alla difesa fitosanitaria. L’obiettivo dei produttori della Franciacorta è stato il contenimento degli attacchi patogeni in particolare della peronospora.
Nonostante il calo a livello nazionale, l’Italia quest’anno è il primo produttore mondiale di vino mentre per il secondo posto si prospetta una sfida tra Francia e Spagna che hanno subito un contenimento dei raccolti, anche se più marcato per i cugini d’Oltralpe. L’elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano è l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l’utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più.
“Con la vendemmia in Italia si attiva un sistema che offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio” spiega il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “il protagonismo dei giovani agricoltori in un settore importante come quello vitivinicolo”.
Nel frattempo l’estate che ha portato ad una stabile riapertura dei ristoranti e una campagna vaccinale in crescita spingono in alto il mercato del vino, anche all’estero. Secondo un’analisi della Coldiretti le esportazioni di vino italiano riprendono slancio dopo un anno di sofferenza e nel 2021 registrano un balzo del +4% in valore. Un dato che dà morale proprio al via della vendemmia 2021.
Mauro Ferrari