Ad Orzinuovi estate ha, nel linguaggio frugale delle genti assorte per i portici della piazza, almeno tre sinonimi: vacanza, Fiera e grest del-l’Oratorio Jolly.
È difficile dire esattamente quando quest’ultima attività ricreativa abbia avuto formalmente inizio ma di iniziative estive dedicate ai giovani se ne parla almeno dalla fine dell’800.
Una tradizione secolare che nel corso dei decenni ha sempre saputo reiventarsi ed accogliere parimenti una gioventù mossa da uno spirito sempre differente.
Anche quest’anno, dopo lo stop imposto nel 2020 a causa delle incertezze della emergenza pandemica e dai lavori all’oratorio ancora in corso, si è riusciti finalmente a recuperare quel grande entusiasmo che ha mosso generazioni e generazioni di giovani portandoli verso “casa Jolly”. Anche se con meno vigore della scorsa estate, i dubbi ed i timori causati dal perdurare della complessa situazione sanitaria hanno portato gli organizzatori a pensare ad un grest “delocalizzato”, non più totalmente concentrato entro le mura dell’oratorio, designato come sede delle attività dei bambini dalla quinta elementare alla seconda media e dei ragazzi dell’Adofun ma dislocato anche presso l’edificio delle scuole elementari cittadine, dove si sono svolte le attività dei più piccoli, tutti alunni della primaria dalla prima alla quarta.
Pensata e programmata per rispondere alle regole di distanziamento e sicurezza dei partecipanti, questa edizione ha visto comunque una nutrita partecipazione di ben duecentosessanta bambini e ragazzi ai quali si sommano ben novanta animatori.
«Abbiamo dovuto rivisitare l’impostazione del grest, lasciando da parte le gite e concentrandoci su attività in loco, biciclettate, laboratori e giornate in piscina – ha commentato il Curato don Gabriele Fada – La scelta del tema di quest’anno, “Ju-manji: entra nel gioco”, richiama proprio il grande desiderio di immergersi in tutto e per tutto in un nuovo mondo, una nuova realtà, cercando quanto possibile di lasciarsi alle spalle le tante difficoltà di questo difficile periodo».
Non per niente il logo si sostanzia in un forziere che dopo anni di chiusura e di inerzia si scrolla di dosso la polvere e, una volta riaperto, svela al proprio interno un aereo, un pallone, una racchetta da tennis ed un gioco in scatola, tutti oggetti che richiamano i temi che hanno accompagnato i partecipanti nell’arco delle quattro settimane.
«Riaprire il forziere significa tornare, con tutte le precauzioni, al gioco e al divertimento, traendo da esso il meglio che il Jolly ha ancora da dare a coloro che lo vivono appieno – continua don Fada – Abbiamo dunque la conoscenza, il rispetto, il fare insieme ed il divertimento come fili conduttori delle nostra esperienza oratoriana di questo mese di grest».
Un impegno corale quello messo in campo per dare forma e contenuto a Jumanji iniziato, come da tradizione, con i primi incontri di formazione per gli adolescenti ed aspiranti animatori. Con l’avvento della “zona gialla”, il 26 aprile scorso, hanno avuto inizio i primi momenti di condivisione, definizione dei compiti e dei gruppi ed infine di preparazione materiale del grest, conclusisi con l’EduDay del 2 giugno.
«L’idea del forziere mi ha appassionato sin da subito, sinonimo di un oratorio che, dopo i lavori di ristrutturazione, era ormai pronto ad ospitare i “suoi” giovani – ha concluso il Curato – Vedere i ragazzi che giocano e che si divertono ha dato a tutti noi una grande botta d’entusiasmo e vitalità dopo un periodo tanto duro. Sperimentare questa esperienza mi ha suscitato grande gioia e desiderio di costruire in futuro tante altre esperienze di vita e condivisione».
Le attività oratoriane non si fermano però qui dal momento che dal 14 al 20 agosto è in programma il tradizionale “campo famiglie” che concluderà il periodo delle vacanze estive tra le vette della nota località sciistica di Piancavallo, in provincia di Pordenone.
Leonardo Binda