Sentita partecipazione giovedì 8 luglio all’appuntamento monteclarense della Federazione del Tavolo delle Associazioni che amano il Fiume Chiese e il suo Lago d’Idro presieduta dal presidente Gianluca Bordiga (nella foto). Durante la pubblica assemblea, che si è tenuta presso il Punto d’Incontro «La Sorgente» a Borgosotto, Bordiga ha delineato tutte le tappe del processo che riguardano il progetto della depura-zione dei Comuni del Lago di Garda, ponendo l’atten-zione in particolar modo sulle ultime novità e in primis sullo studio preliminare dell’ing. Pieraimondo Cappella di Gorizia, studio commissionato dalla stessa Federazione che si pone come concreta alternativa ai due progetti che il Commissario Prefettizio sta prendendo in considerazione e che permetterà di depurare, secondo le tecnologie più moderne ed ecosostenibili, peraltro con una riduzione della spesa pubblica di circa il 40%, attraverso il depuratore di Peschiera corpo recettore naturale dei reflui del Lago di Garda.
Durante la serata Bordiga ha reso noto anche il contenuto dell’incontro con il Prefetto Commissario straordinario Attilio Visconti, tenutasi proprio quella mattinata, incontro che ha lasciato parecchio amareggiati gli ambientalisti che hanno avuto la netta sensazione che il prefetto avesse già preso la sua decisione rispetto ai due studi e che questa riguarderà proprio Gavardo Montichiari perché, a suo parere, la più veloce per far fronte alle problematiche sub-lacuali del Garda.
A lasciare perplessa la delegazione che si è recata dal Prefetto sono state anche le parole di quest’ultimo per il Chiese, definito «fiume morto che non potrà che avere che benefici da tale realizzazione perché finalmente arriverà più acqua e le sue condizioni saranno sotto l’attenzione di tutti».
«Se il Chiese è un fiume morto, e quindi in gravissima sofferenza – ha chiarito Bordiga – avvallare qualsiasi iniziativa che ne peggiori ulteriormente la situazione va contro le direttive europee e questo lo segnaleremo nelle sedi opportune.
Siamo solidi per quanto riguarda l’appoggio legale e faremo ricorso».
A conclusione dell’incontro, ha preso parola anche il Sindaco Marco Togni che ha ribadito con argomentazioni precise il suo fermo no alla scelta di un progetto di depurazione che scarichi i reflui depurati del Garda nel fiume Chiese, sottolineando come il corpo recettore più adeguato per tali scarichi resti l’impianto di Peschiera.
Il sindaco Togni ha sottolineato anche come il Prefetto, visto che sta prendendo in esame un decreto legge, non debba in realtà decidere con una tempistica così ristretta, che la condotta sub-lacuale del Garda debba essere sì dismessa ma non ci sia scritto da nessuna parte che non se ne possa posare un’altra e come la stessa Acque Bresciane «sulla vicenda non abbia mai operato in trasparenza, non abbia mai fatto trapelare notizie se non pilotate fino al momento in cui ha depositato il progetto o meglio uno studio di fattibilità, valutato da tecnici che hanno fatto errori enormi».
Marzia Borzi