E’ tutto pronto per l’inau-gurazione della personale di Mauro Zilioli, pittore manerbiese che negli ultimi mesi ha conquistato un posto di tutto rispetto in campo artistico.
Alla galleria Margutta di Roma, Zilioli espone le opere in una sua mostra personale aperta dal 31 luglio al 10 agosto.
Il 48enne manerbiese è stato selezionato insieme ad altri cinque artisti come rivelazione, dell’ultimo anno, in questo campo.
Cinque i quadri del manerbiese che saranno visibili alla galleria che si trova a pochi passi da piazza di Spagna. L’opera principale, come spiega Zilioli, tratta un tema delicato quanto importante ed attuale, ovvero l’omo-fobia.
Altre opere trattano tematiche riguardanti le mitologie greche, la ludopatia e l’amore. Quest’ultimo tema trova la sua massima espressione in “I due mondi” legato alla perdita prematura della moglie. In esposizione, poi, tra i cinque, anche il “Cattivo Euritione” che torna nella capitale dopo il successo della critica ottenuto nei mesi scorsi. La spatola è la tecnica più utilizzata dal pittore poiché legata al suo passato. “Forse può sembrare strano” precisa Zilioli “ma ho cominciato a dipingere con la spatola perché mio padre, anche lui pittore autodidatta, non l’ha mai fatto. Lui ha sempre utilizzato il pennello, anche se gli piaceva la spatola, ma per mancanza di iniziativa o per pigrizia, alla fine non si è mai messo in gioco sperimentando una tecnica per lui nuova. E quando lo osservavo dipingere, mi diceva spesso di provare la spatola per fare una cosa diversa. Perciò, quasi per sfida, ho iniziato proprio con quella e mi sono convinto che era la tecnica giusta per me. Infatti utilizzare la spatola vuol dire dare un’impronta secca e decisa, è quasi come un colpo di sciabola. E’ più grezza del pennello”.
Nelle opere dell’artista manerbiese si ritrovano molti spunti legati alla sua vita personale, come l’amore passato e l’amore presente. Ma Zilioli esprime anche le sue idee attraverso la pittura.
“Lo scorso anno ho dipinto un quadro che ha come tematica la paura e la solitudine vissute durante il lockdown” spiega l’artista “Credo molto nella libertà di pensiero e mi piacerebbe che ognuno fosse libero di fare quello che vuole, nel rispetto degli altri”.
Da questo pensiero di libertà e di rispetto altrui è scaturita un’altra opera dal titolo “Ne averteris oculus”. La mitologia greca, spiega Zilioli, si presta a diverse interpretazioni ed è sempre attuale. “Trovo che questi racconti, anche a distanza di millenni, siano ancora portatori di valori molto attuali e questo perché alla fine la tematica di fondo è l’animo umano in tutte le sue sfaccettature” precisa il manerbiese “infatti nell’opera “Ne averteris oculos” ho voluto proprio evidenziare come, a distanza di secoli, il tema del peccato e del senso di colpa, della vita e della possibilità di viverla come meglio si crede sia ancora attuale. L’omosessualità, forse, era più accettata un tempo che oggi. Mi interessa capire il motivo di questo “passo indietro” e per fare ciò non si può prescindere dalla conoscenza della cultura del passato che incide profondamente sul presente e sulla nostra formazione”.
La mostra è visitabile solo previa prenotazione.
Barbara Appiani