Parliamo dell’ANAI e della sua evoluzione storica.
L’Associazione Nazionale Autieri d’Italia è nata al termine del primo conflitto mondiale quando, nel 1918, un gruppo di reduci automobilisti, motivati dallo spirito di corpo, promosse l’iniziativa di costituire un’associazione che Ii rappresentasse. Così nel 1921, in Milano, il comitato promotore fondò l’Asso-ciazione Nazionale Automobilisti in Congedo (ANAC). L’Associazione si inserì nella vita nazionale con valide proposte ed iniziative, interessandosi in particolare alle attività motoristiche. Nacque anche il giornale “L’Auto-mobilista”. Nel 1935 gli “Autieri in congedo” furono inquadrati nei “gruppi provinciali” del Reale Automobile Club d’ltalia.
Tali “Gruppi Autieri” furono trasformati nel 1940 in “Autoraggruppamento Emanuele Filiberto Duca d’Aosta”. Dopo la dispersione dei gruppi dovuta alla guerra, nel 1948 l’ANAC rinacque a Milano, mentre nel 1951 fu costituita, in Roma, l’Associazione Autieri d’Italia e, dalla fusione delle due associazioni, il 23 novembre 1952 nasceva l’Associazione Nazionale Autieri d’ltalia (ANAI) con sede centrale in Roma. Da allora l’ANAI è sempre stata attiva e partecipe alle vicende della vita nazionale al solo scopo di dare attuazione alle finalità statutarie oltre che svolgere, in ambito locale, regionale e nazionale attività che abbiano per oggetto il superamento di difficoltà materiali e morali della collettività, la sicurezza stradale e l’addestramento motoristico ed il Volontariato per la Protezione Civile. Per quest’ultima attività la Presidenza Nazionale ANAI ha ottenuto a gennaio 2009, l’iscrizione nell’elenco nazionale delle Associazioni di Volontariato del Dipartimento della Protezione Civile e dispone di 11 gruppi per l’emergenza sull’intero territorio e di una colonna mobile pronta a intervenire in caso di necessità. Oggi l’ANAI ha 70 Sezioni sul territorio nazionale, una rappresentanza negli Stati Uniti e soci vari in Europa e nel Sud America per un totale di circa 3.500 iscritti, tra autieri in congedo ed in servizio. A Torino, culla della motorizzazione e della cultura dell’automobilismo, è stato dedicato agli Autieri d’ltalia, nel 1966, un possente monumento in pietra e cemento che rappresenta una enorme ruota sospesa in equilibrio, sulla quale sono scolpite in bronzo le campagne di guerra e l’evoluzione dei mezzi di trasporto. L’Associazione pubblica la rivista trimestrale “L’Autiere” ed invia per posta elettronica un “Notiziario” mensile alle Sezioni ed ai soci che ne facciano richiesta. Gli Autieri d’ltalia hanno nel Museo Storico della Motorizzazione, in Cecchignola – Roma, il sito ove sono raccolte le testimonianze della loro lunga storia e delle loro tradizioni.
Infatti, sono presenti nel Museo circa 450 mezzi che rappresentano tutta l’evoluzione dei Trasporti e della Motorizzazione, dal carro del Cougnot, primo veicolo a vapore del 1786, ai carri a traino animale dei Corpi del Treno, dall’autocarro Fiat 18-BL allo SPA 38, dal Lancia 3RO ai recenti automezzi. Completano la straordinaria collezione una vastissima quantità di cimeli nei quali gli Autieri ed i Soldati di ogni età possono riconoscere importanti momenti della propria vita e di quella della Nazione. Gli Autieri onorano S. Cristoforo quale loro Santo Patrono e celebrano la loro festa il 22 maggio, Festa del Corpo Automobilistico dell’Esercito e dell’Arma dei Trasporti e Materiali, anniversario del primo grande trasporto strategico che consentì nel 1916 ad arrestare l’offensiva austriaca nella battaglia degli Altopiani.
Per quanto riguarda la Sezione di Rovato, quanti gli iscritti? Le attività principali?
La nostra Sezione, come credo tutte le Associazioni d’Arma, ha risentito molto dell’abolizione del servizio di leva e quindi non c’è più il ricambio generazionale. Per la maggior parte dei militari in servizio ora si tratta di un lavoro e lo Spirito di Corpo è divenuto un optional. Detto questo, negli ultimi 15 anni abbiamo dimezzato i tesserati, passando dai 180 ai 90 di quest’anno.
Comunque, grazie ai miei grandi e instancabili collaboratori, diamo un buon supporto alle attività cittadine, il tutto con grande disponibilità. Ad esempio siamo da sempre presenti al “Carne-vale in Piazza” per la distribuzione delle frittelle.
Durante tutte le “Feste delle Associazioni” ci siamo offerti per la preparazione e la distribuzione delle “salamine”, in più – l’anno scorso – abbiamo messo a disposizione un banco birra, devolvendo poi il ricavato in beneficienza ad alcune famiglie bisognose di Rovato. Inoltre, negli ultimi anni, abbiamo gestito la distribuzione di panettoni e spumante per il “Capodanno in Piazza”. Nelle due ultime edizioni di “Lombardia Carne” abbiamo allestito uno stand con una tenda ministeriale e un autobus. Qui abbiamo ricevuto un centinaio di bambini delle scuole ai quali, tramite delle diapositive, il nostro Presidente Alfonso Militello (è un vigile urbano) e il Vicepresidente Massimiliano Burranca (autista di autobus) hanno fornito le prime nozioni di educazione stradale e spiegato come ci si deve comportare a bordo degli autobus. Quest’anno poi, dal 29 al 31 Ottobre, si terrà a Milano il Raduno Nazionale degli Autieri, intitolato “Raduno del Centenario” per celebrare i 100 anni di vita della Associazione nata appunto a Milano; siamo già in moto per organizzare la partecipazione a quello che auspichiamo sarà un grande Raduno.
La Pandemia ha influenzato in qualche modo le vostre attività?
La pandemia ha ridotto parecchio le nostre attività; malgrado tutto, a settembre 2020, siamo riusciti ugualmente a commemorare i nostri caduti, anche a causa del Covid, con una cerimonia e la Santa Messa al Parco Aldo Moro dove è eretto il nostro Monumento ai caduti. Nonostante il periodo c’è stata una buona Partecipazione, il tutto nel rispetto delle regale anti-Covid.
Il motto degli Autieri è “Fervent rotae fervent animi” (Ardono le ruote ardono gli animi) cosa vuol dire per lei questo motto?
È un incitamento a continuare con passione una strada iniziata 35 anni fa. Quando finita la “naja” mi iscrissi subito all’Associazione, fui eletto Consigliere e poi Segretario; carica che ricopro tuttora, con la consapevolezza di aver sempre dato tutto per l’Associazione e per la nostra Città.
Un motto che ha permesso a me ed ai miei compagni di riabbracciarci dopo quasi trent’anni per rinfrescare ricordi e storie, magari ricordate in modo diverso da ognuno di noi, ma pur sempre storie di un gruppo di ragazzi giunti da “mondi” diversi e che hanno vissuto un anno fantastico creando delle amicizie vere.
Da allora – ogni anno – ci ritroviamo nelle località diverse di appartenenza. Insieme siamo riusciti anche a visitare la nostra caserma, (una delusione vederla quasi vuota e abbandonata) e sicuramente adesso non ci perderemo più di vista. Un motto che mi fa dire: Avanti, sempre avanti, viva gli Autieri e la Sezione Franciacorta.
Mauro Ferrari