Egregio Direttore,
questa vorrebbe essere una lettera aperta all’Ammi-nistrazione Comunale da parte di un osservatore attento della vita della comunità manerbiese, uomo della strada che passa, nota, suggerisce, si meraviglia ed alla fine sbotta e scrive. A Manerbio vi sono tanti tasselli del puzzle che non si incastrano perfettamente, ed hanno bisogno di essere perfezionati. Non sono osservazioni di adesso, perché nelle mie lettere più volte ne ho accennato. Come la pista ciclabile di via Moretto, che, per darla vinta ad un esercizio privato, non si è più completata oltre il vergognoso troncone, a scapito di quanti abitano in zona.
Seconda in lista è la rotondina del Villaggio Fanfani, incrocio con via Duca d’Aosta. Ebbene, la viabilità è talmente complicata dall’esiguità degli spazi, che è impossibile lasciarla nelle condizioni attuali.
È lampante che si dovrà tagliare l’aiuola prospiciente, in maniera da crearvi un arco attorno alla rotonda, per girarci agevolmente intorno. Chi ha orecchi per intendere, intenda.
Vorrei ora spostarmi all’altro capo del paese, dove esiste una via tagliata in due tronconi e mai ricongiunti. Si tratta di via dei Polessi, che doveva essere un’unica arteria, ma che invece mantiene le due parti separate.
Questo potrebbe anche essere il suo destino, ma allora diamogli due nomi diversi: via dei Polessi, da lasciare, e l’altra magari intitolarla ad Angelo Pansera, uomo giusto, partigiano delle Fiamme Verdi, eroe manerbiese mai riconosciuto, che non ha mai ricevuto dalla cittadinanza “l’onore che si meritava”. Per la valorizzazione della città, dobbiamo parlare anche di Villa Rosa.
Più volte ho proposto di piazzare una fontana con zampilli nella rotondina davanti al viale d’accesso, per abbellirne lo scenario e rendere l’atmosfera dello sfondo più coinvolgente.
Forse l’Assessore agli arredi urbani si è un po’ distratto, o non ha letto a suo tempo i miei umili suggerimenti.
Un grande progetto sarebbe quello della Chiesa del Gesù che, una volta acquisita dal Comune, ristrutturata, risanata e quindi salvata dalla rovina, potrebbe essere adibita a Centro Sociale per Anziani.
La nostra giovane Assessora ai Lavori Pubblici, quotata architetto, potrebbe lasciare impressa la sua impronta. Ma, oltre a tutte queste possibilità in giro per il paese, vorrei ricordare anche l’opportunità del rifacimento della fontana in declivio di piazza Bianchi, chiamata comunemente “làa pè Trebeschi”, ma che non ha mai potuto assolvere al compito di rinfrescare le estremità inferiori dei viandanti visto che è rimasta sempre a secco. Dovrebbe essere riproposta con piccoli saltelli d’acqua su uno sfondo verde e floreale.
Passando per la piazza Cesare Battisti noto sempre le condizioni di abbandono in cui versa il monumento ai Caduti, il quale abbisogna di una profonda ripulitura e piccoli restauri per un doveroso restyling al fine di renderlo veramente quello che dovrebbe essere, ossia la testimonianza perenne di chi ha dato la vita per l’Italia.
Presentando qui questa raccolta di temi su cui intervenire a Manerbio, spero di essere l’apripista.
L’argomento è ricco di aspetti che meriterebbero di essere discussi e approfonditi. Ben vengano dunque quei cittadini dotati di sensibilità e buon gusto che vogliano addentrarsi in queste migliorie e che si attivino più di me nel dispensare suggerimenti.
Luigi Andoni