Conosciamo Dellino Farmer (nella foto) come rapper dialettale; stavolta, però, compare su queste pagine in veste di… esploratore.
Non in continenti lontani, beninteso, ma in luoghi assai vicini: questo per via del suo noto amore per la Bassa bresciana.
Naturalmente, diverse sue osservazioni riguardano Manerbio e dintorni.
Stavolta, non si tratta solo di annotare le bellezze, ma (anche e soprattutto) le desolazioni: i molti edifici abbandonati, segnali di una economia non più florida come un tempo – o di priorità non aggiornate.
Nei piccoli reportage che il cantante condivide sui social, spiccano soprattutto gli “scheletri” di fabbriche, magazzini, centri commerciali, supermercati: tutti rigorosamente inattivi o abbandonati, con un bel cartello che indica “Vendesi”.
Com’è prevedibile, si trasformano spesso in discariche abusive e ripari di fortuna.
Per fortuna, la Bassa può regalare qualche momento di semplice poesia: gli specchi d’acqua nelle campagne non saranno certo all’altezza del lago di Garda, ma riflettono il cielo e lo portano in cerchi d’alberi.
Anche il Mella ha più d’un tratto incantevole, soprattutto per i manerbiesi che ricordano il tempo in cui era pulito e persino balneabile.
Il numero dei Comuni che lambisce e l’antica origine di questi insediamenti lo rende anche un testimone storico. Oggi, Dellino lo fotografa nei punti in cui non l’hanno ancora raggiunto del tutto l’inquinamento e i rifiuti.
Una bella sorpresa (molto in linea con la Pasqua appena trascorsa) è il “coniglio rosa di Manerbio”: un soffice roditore col pelo proprio di quella tinta, comparso nell’ “archivio fotografico perso-nale” di Dellino.
La notizia risale al 2018: esisterà ancora qualche coniglio manerbiese così caratteristico?
Così come è riemersa dal nulla questa dolce sorpresa genetica, è riemerso anche un ponte ai margini del Mella, in zona via Zima a Manerbio. Il ritrovamento è stato merito di un lavoro di ripulitura, sanificazione e disboscamento dei margini limitrofi.
Il ponte ha un arco a tutto sesto in mattoni, una vistosa chiave di volta in marmo e sponde in pietra.
Gli scatti di Farmer hanno immortalato anche la sorte del Loft, albergo manerbiese, nonché uno degli ultimi rimasti nella Bassa.
Anch’esso, con la sua moderna architettura, è ormai inattivo.
Nei pressi, c’erano anche altre attività commerciali e ricreative, come una palestra: gli edifici verranno riutilizzati?
La stessa domanda si pone per il Bengodi (ormai, ex-Bengodi): un tempo (circa un ventennio fa) pub e centro di vita notturna, ora in abbandono.
È stato anche una discarica abusiva di scarti commerciali, poi bonificata.
L’area comprende un parcheggio ed è vicina al casello autostradale di Manerbio.
Che fare?
Ciò che è stato una ricchezza un tempo può tornare a esserlo, se riscoperto e riutilizzato.
Questo, almeno, è l’auspicio di Dellino Farmer. Sarebbe un’alternativa al consumo di suolo altrove.
Erica Gazzoldi