Nel 2018 l’Ente di Gestione Parco Oglio Nord si è fatto promotore del progetto di valorizzazione e forestazione di un’area umida di circa 7 ettari nel territorio di Gabbioneta Binanuova, con il sostegno dello stesso Comune cremonese e della sezione di Cremona del WWF.
L’obiettivo che si propone il Parco Oglio Nord è di incrementare le potenzialità ecologiche dell’area umida di Gabbioneta, aumentandone i caratteri naturalistici, anche in concomitanza e in coerenza con altri interventi di potenziamento del corridoio ecologico del Parco, in fase di realizzazione, di cui abbiamo parlato su queste pagine.
La realizzazione del progetto è possibile grazie al cofinanziamento di Fondazione Cariplo, nell’ambito del bando Cariplo Capitale Naturale 2017 Ecopay CONNECT 2020, che vede il Parco del Mincio capofila e il Parco Oglio Nord fra i partner di progetto.
L’area di progetto è costitui-ta da due specchi d’acqua artificiali, realizzati per scopi venatori, che tuttavia, nel corso degli anni hanno subito un naturale processo di naturalizzazione, conseguente sia all’isolamento e all’abbandono da parte dei proprietari, ma soprattutto in relazione alle politiche di conservazione attuate dal Parco.
La zona, infatti, si trova all’interno di un Sito della Rete Natura 2000 (Zona Speciale di Conservazione “Gabbioneta”).
Gli spiccati caratteri naturali dell’area, l’hanno resa un’area di pregio, in particolare per l’avifauna e ad oggi ospita una folta comunità di uccelli e una garzaia molto numerosa.
Al fine di tutelare le specie ornitiche presenti, L’Ente Parco nel 2015 ha inserito nel Piano di Gestione del sito di Gabbioneta, il divieto all’esercizio dell’attività venatoria.
All’interno del territorio del Parco si trovano del resto molte aree importanti dal punto di vista naturalistico e che appartengono alla Rete natura 2000, che accrescono l’importanza della istituzione dell’area protetta e il suo ruolo nella conservazione della biodiversità.
Ciò che caratterizza queste aree è soprattutto la presenza di piante e di animali che ricoprono un grande interesse per la biodiversità generale dell’asta del fiume.
Il livello delle acque della area umida oggetto d’inter-vento, varia sensibilmente in base alle attività irrigue e alle precipitazioni.
Questo fatto rende il sito particolarmente vulnerabile e un aspetto di minaccia delle specie legate all’anda-mento idrico.
L’alveo del fiume, i boschi che lo contornano, i prati aridi, i boschi delle scarpate e le zone umide intorno all’Oglio sono aree di elevato pregio naturalistico, che è compito del Parco tutelare.
La vegetazione che arricchisce la zona umida di Gabbioneta è caratterizzata da sanguinella, sambuco, nocciolo, robinia e aceri.
Ad ottobre 2019 l’Ente Parco acquista i 7 ettari di zona umida e dà avvio ai lavori il 16 ottobre 2020 ultimandoli ad inizio marzo 2021. In questi mesi si è provveduto al taglio e alla potatura delle specie arboree non locali.
Particolare attenzione è stata posta al contenimento dell’acero negundo che risulta un infestante dell’area. Si sono inoltre piantumati alberi e arbusti locali lungo le sponde del laghetto come: l’ontano nero, il pioppo nero, il pioppo bianco, il salice bianco, la farnia, la sanguinella, il viburno e il biancospino.
Il progetto prevede inoltre di risistemare un sentiero già presente ma soggetto a degrado a causa della mancata gestione forestale degli ultimi anni.
In questo modo sarà possibile visitare la zona in tutto il suo perimetro.
L’intervento ha pertanto anche l’obiettivo di valorizzare e qualificare l’aspetto fruitivo e didattico del luogo, grazie a piccole strutture quali gli osservatori e arredi che garantiranno la corretta gestione dell’area, fra i quali i cestini per la raccolta dei rifiuti.
In quest’ottica, saranno installate alcune bacheche che illustreranno gli interventi di riqualificazione e daranno informazioni sull’area umida e l’ambiente circostante, in particolare illustrando le specie vegetali e animali presenti.
Il posizionamento di due strutture per il birdwatching permetterà l’osservazione degli uccelli che popolano l’area umida senza arrecare loro disturbo.
Il Parco potrà comunque prevedere, se necessario, l’assenza di visite (principalmente da parte di scolaresche) in particolari periodi dell’anno per la tutela delle specie presenti, in particolare modo nel periodo delicato della nidificazione.