Il nostro fiume Chiese è davvero incantevole in ogni stagione. Passeggiare lungo le sue rive, col sottofondo del fruscìo dell’acqua che scorre, a volte calma, altre più impetuosa, ammirandolo in silenzio, è per me sempre rilassante, ancor più nel difficile periodo che stiamo vivendo, che ci rende un po’ tutti ansiosi. In questi lunghi mesi duri sotto molti aspetti, che non lasciano ancora intravedere spiragli di sereno, il fiume è proprio la metafora della vita: scorre senza potersi mai fermare e pur non conoscendo la sua fine, continua il suo viaggio dispensando vita in tutto il suo percorso, anche nei tratti più impervi.
Nelle domeniche di zona rossa molte persone sono venute e vengono tuttora a passeggiare lungo le sponde del Chiese. Coppie, famiglie con bambini, anziani, gruppetti di ragazzi; molti con cani al seguito, come mio marito ed io, e parecchi ciclisti. Nella prima parte di dicembre le temperature sono rimaste sopra la media, per cui anche chi non è abituato a stare all’aperto, si è goduto il tepore di un piacevole sole, che giocava a creare riflessi di luce e conservare verdi prati e cespugli intirizziti. Da fine dicembre in poi il freddo si è fatto più pungente, perché come recita un vecchio proverbio:” èl frèt è ‘l calt j-à maja gnà ‘l luf” (sia d’inverno che d’estate prima o poi arriva la temperatura giusta di stagione). Ci sono state anche un paio di spruzzate di neve, che hanno creato un paesaggio lunare e magico, avvolto in rumori ovattati.
Solitamente la domenica si indossano volentieri abiti eleganti, ma in campagna ci si veste informale, qualcuno un abbigliamento sportivo professionale dai colori fosforescenti, che si vedono da lontano anche con la nebbia. Da un anno, purtroppo, le persone si distinguono pure per i moltissimi modelli e colori delle mascherine: da quelle chirurgiche azzurre o bianche, a quelle nere, a quelle in varie fantasie, molte confezionate fai da te; quelle che coprono il minimo necessario e quelle che arrivano a coprire quasi anche gli occhi; chi le abbina al colore del giubbotto, coppie che le hanno uguali; bambini diligenti che le indossano correttamente e adulti che invece le hanno un po’ abbassate. Un via vai insolito sulle rive del nostro Chiese, che ha disturbato un po’ la sua solita quiete. Speriamo che i “nuovi”, ma anche gli abitudinari amanti del fiume e della natura, ne colgano la bellezza in ogni sua sfaccettatura, la sua importanza e la rispettino. Meraviglioso il tramonto, un fuoco che tinge di riflessi rossi anche la superficie dell’acqua, che d’inverno scurisce rapidamente assumendo un aspetto misterioso e affascinante.
Ornella Olfi