Si sta avvicinando il periodo della manutenzione del verde urbano ed in particolare delle potature del patrimonio arboreo; quale presidente del un circolo di Legambiente Valle dell’Oglio non posso sottrarmi nel fare due parole in merito:
“La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.”
La vegetazione, in quanto elemento fondamentale del paesaggio, è un valore tutelato dall’art. 9 della Costituzione della Repubblica.
Il patrimonio arboreo urbano riveste un ruolo di vitale importanza per l’ambiente, agisce in modo tangibile sulla qualità della vita e il paesaggio, esercitando anche un effetto positivo sul benessere fisico e psicologico dei cittadini.
Gli effetti positivi della vegetazione in una città o qualsiasi comune riguardano aspetti ecologici con effetti di mitigazione sullo smog causati dal traffico e dagli impianti di riscaldamento, dal famigerato pm10, sono un serbatoio naturale di stoccaggio di co2 e fonte inesauribile di ossigeno.
Sono, perché no, un ingente patrimonio economico di tutta la cittadinanza che va tutelato e salvaguardato, hanno una valenza estetica, storica, architettonica e sanitaria rappresentano un elemento imprescindibile e fondamentale per ogni agglo-merato urbano.
Per il mantenimento in salute del patrimonio arboreo, un punto molto delicato è senz’altro la potatura, che rappresenta la pratica colturale che maggiormente impatta le condizioni di vegetazione degli alberi.
Una potatura male eseguita, che nei casi migliori è inutile, può danneggiare irreparabilmente un albero, accorciandone il ciclo vitale, indebolendolo, anche al punto di renderlo instabile e quindi pericoloso.
Ad ogni stagione l’ese-cuzione di potature scorrette provoca danni economici enormi, oltre al danno paesaggistico ed all’erosione del nostro patrimonio arboreo.
Essendo la potatura un intervento che influisce sulle condizioni energetiche dell’albero, e può essere anche fonte di diffusione di patologie, è necessario che venga svolta solo da personale qualificato e per questo può essere utile ricordare che tale pratica ha una norma di riferimento che è la Legge 28 luglio 2016 n. 154 concernente “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale.”
In particolare l’articolo 12 prevede che l’attività di costruzione, sistemazione e manutenzione del verde pubblico o privato affidata a terzi possa essere esercitata, oltre che da particolari categorie di iscritti al Registro ufficiale dei produttori (RUP) operante presso il Servizio fitosanitario nazionale (articolo 20, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 214), anche da imprese agricole, artigiane, industriali o in forma cooperativa, iscritte al registro delle imprese, che abbiano conseguito un attestato di idoneità che accerti il possesso di adeguate competenze.
Elemento di vitale importanza è che le Amministrazioni Comunali adottino capitolati specifici, redatti da un dottore forestale.
Chiudo augurando a tutte le amministrazioni comunali ed a tutti gli operatori del verde urbano buon lavoro !
Il presidente del circolo di Legambiente Valle dell’Oglio
Ferrandi Franco