Si fa presto a dire tangenziali: quei nastri di asfalto utilissimi, perché bypassano i centri abitati, evitando che il traffico, soprattutto quello pesante, faccia lo slalom tra auto, gente a piedi e in bicicletta. Siano le tangenziali, dunque. Che però, solitamente, hanno due problemi: costano un occhio della testa e creano problemi, perché tutti le vogliono, ma nessuno è disposto a cedere la propria terra per realizzarle.

Chapeau, allora, a Marco Franzelli, sindaco di Roccafranca, che, per la frazione di Ludriano, ha pensato a una soluzione geniale.

Il problema era quello di togliere il traffico pesante (camion e camioncini, ma, essendo Ludriano terra da coltivare, anche mezzi agricoli) dal paese.

Non siamo nella testa del sindaco e dei suoi collaboratori, ma siamo sicuri che il loro primo pensiero è andato ad una tangenziale «classica»: un bel pezzo di asfalto nero (poco meno di un chilometro), capace di togliere il traffico da dove non dovrebbe esserci.

Siamo anche sicuri che, valutati i costi e tutto il resto, Franzelli e i suoi collaboratori si sono messi le mani nei capelli. Passato il momento di sconforto hanno cercato un’altra soluzione. Che hanno poi trovato.

Hanno infatti deciso di realizzare una tangenziale (poco meno di un chilometro: un pezzo di strada che da via Bortolo Fuoco si collega a via San Filastro), che, pur essendo larga 7 metri e facendo ciò che deve, non sarà una tangenziale «classica», con due o tre strati di catrame eccetera eccetera. La nuova strada che consentirà al traffico pesante, e soprattutto ai mezzi agricoli, di bypassare Ludriano sarà… bianca.

«In pratica – spiega il sindaco Franzelli… -, gran parte del percorso verrà realizzato su strade bianche già esistenti, che ovviamente verranno sistemate e allargate, così da essere adatte alla bisogna. Solo una piccola parte, in fondo al percorso, verrà costruita ex novo, su un pezzo di terra acquistato dal Comune. I lavori dovrebbero iniziare tra un paio di mesi. A cantieri ultimati, il traffico pesante potrà così evitare il centro del paese, passando su questa nuova strada, che sarà bianca invece che nero-catrame».

Il tutto, si badi bene, per un costo che, almeno se riportato a quanto solitamente speso in questi casi, è irrisorio: 150.000 euro (da considerare che 50.000 euro se ne andranno solo per acquistare il pezzo di terra che serve per chiudere il percorso).

Sia questa nuova tangenziale bianca, dunque. Nella speranza che poi gli autisti dei mezzi pesanti e dei mezzi agricoli la sfruttino al meglio, cioè la utilizzino per davvero. In certi tratti della Lenese, ad esempio, c’è una bella e comoda complanare, che è fatta apposta (anche) per i mezzi agricoli. I quali, però, ahinoi, spesso se ne infischiano, scegliendo di percorrere la strada normale. Solo che, essendo lenti e ingombranti, favoriscono la formazione di lunghe code.

Maria Teresa Marchioni