Il Nordival Rugby Rovato non finisce mai di stupire…nemmeno in questo periodo di lockdown; ancora una volta è stato capace di attirare l’attenzione del pubblico e di suscitare emozioni positive grazie alla realizzazione del docufilm pubblicato sulla piattaforma “I Feel Rugby” e “guidato” dall’ottima regia di Joseph Corvino e Filippo Palmesi. Il video ha esordito sul canale nella prima serata del 28 novembre scorso ed è sempre visibile (anche a coloro che si sono persi la prima) al seguente link: https://ifeelrugby.com.

Il docufilm, che condensa in poco più di 40 minuti la storia del club rovatese (assolutamente da vedere), si apre con gli interventi del presidente Angelo Merlini, del presidente onorario Fausto Pagani, del dott. Osvaldo Bosetti (direttore della Nordival e title sponsor) e del sindaco Tiziano Belotti.

Abbiamo colto l’occasione di questa bella iniziativa per fare alcune domande al Director of Rugby e allenatore della squadra seniores Daniele Porrino che nel docufilm rappresenta il “filo conduttore” della storia raccontata.

I – Lo scorso 28 novembre è stato pubblicato sul sito www.ifeelrugby.it il docufilm sulla storia del rugby Rovato… potresti spiegarci come nasce questa idea e farci una panoramica di tutta l’iniziativa?

D – «L’idea è nata grazie alla collaborazione con questa importante agenzia di servizi video che si chiama Frame Factory. Loro si sono appassionati alla nostra vicenda e hanno deciso di farci questo bellissimo regalo. A

lla fine siamo riusciti a fare un docu-film sul progetto di rinascita della società Rugby Rovato dopo l’esperienza Leonessa 1928».

I – Il canale ifeelrugby.it di cosa tratta?

È un canale web curato dal Rugby Rovato o è aperto anche ad altri?

D – «Come dice lo slogan presente sul sito, I Feel Rugby è dedicato a chi tratta il rugby come metafora e vive i suoi principi nella vita di tutti i giorni. Con le sue edizioni, apre al mondo ciò che sono le realtà all’interno dei club Italiani di Rugby. A Rovato nasce e trova la sua prima edizione, con la voglia di poter approdare in altre società Italiane e magari anche straniere».

I – Negli ultimi anni avete dato sempre più importanza al mondo dei social e del web, immagino per andare ad abbracciare una platea di persone sempre più ampia di diverse fasce d’età…

D – «Penso che la società in questo progetto abbia deciso di crescere a 360 gradi e per questa crescita ha creato, grazie a Stefano Sacrato nostro consigliere, un importante gruppo di comunicazione che ha migliorato i messaggi sui giornali, sui social, web, ecc..

Questi sono indirizzati a tutti giovani e non, sportivi e non sportivi, istituzioni, aziende, ecc. in modo da poter raggiungere il maggior numero di persone possibile».

I – Dovendo seguire una linea temporale che parte dalle origini della vostra storia ed andando avanti, come si è “trasformato” nel tempo il Rugby Rovato e quali sono gli obiettivi ed i progetti per il futuro?

D – «La società Rugby Rovato, nata nel 1976, ha sempre avuto un’importante storia di formazione e di sostegno al territorio; ha avuto una parentesi di professionismo con la creazione delle società “Leonessa 1928” nei primi anni del 2000 per poi tornare ad occuparsi di rugby di base e sociale. 

Personalmente ho avuto la fortuna di essere riconosciuto come Dor (Director of Rugby) della società a partire dal 2017, per 5 anni, con il progetto “Il divertimento è una cosa seria” per poi poter continuare a crescere a 360 gradi. Alla fine abbiamo raggiunto importanti traguardi sui numeri di tesserati, mai stati così alti (ad oggi sono ben 650) e numero di squadre scese in campo, tanto da essere riconosciuti a marzo dalla Federazione come la quarta società d’Italia. Siamo cresciuti nel sociale con svariati progetti realizzati in collaborazione con le amministrazioni, nella comunicazione, nella visibilità con le aziende locali. La struttura stessa è cresciuta molto, dal 2017 si sono costruiti: una nuova area per il terzo tempo, un parco giochi, una area cani, due spogliatoi, una tensostruttura da 500 mq (utilizzata come sala pesi e palestra), nuovi uffici, e rimodernata la club house. Il primo obbiettivo per il futuro è di poter diventare sempre più sostenibile come società attraverso importanti progetti che adesso non possiamo svelare».

I – Immagino che il Covid-19 abbia inciso notevolmente sulle attività sportive, come state affrontando questo lungo periodo?

D – «È stato ed è davvero molto duro da affrontare questo momento; poca attività e con regole molto strette che abbiamo rispettato al 100%, tuttavia siamo riusciti a svolgere le nostre attività da giugno a ottobre tornando a tesserare 550 giocatori per questa stagione. Attualmente stiamo facendo lavorare i ragazzi da casa, ma speriamo di poterli accogliere nuovamente al campo in tempi brevi».

I – Negli ultimi tempi so che avete avviato anche alcune iniziative a favore della città di Rovato, potresti parlarmene?  

D – «Abbiamo creato questo “multisport camp” durante l’estate che ha accolto per 10 settimane più di 100 bambini a settimana; abbiamo fatto dei progetti di integrazione per bambini con disabilità, doposcuola e Smart School per accogliere durante l’anno i bambini del paese a svolgere attività anche durante la stagione. 

Siamo sempre a disposizione delle attività locali e delle istituzioni per dare sostegno anche nelle cose più semplici e umili come pulire un parco o aiutare nelle consegne. Non posso fare a meno di ringraziare tutti i volontari, i ragazzi, i simpatizzanti e tutti coloro che sostengono il nostro club e senza i quali non saremmo diventati ciò che siamo…quindi dico grazie di cuore a tutti e vi ricordo che…”Il divertimento e’ una cosa seria”».

Per info: www.rugbyrovato.com

Emanuele Lopez

Foto by: Rugby Rovato