In questi mesi, sulla Dad, acronimo che sta per Didattica a distanza, si è detto tutto e il contrario di tutto: che va bene, che non va bene, che va bene ma solo per un breve periodo di tempo… Personalmente siamo per questa terza ipotesi: la Dad, insomma, va bene se utilizzata in casi eccezionali e per un breve periodo di tempo, per il semplice e banale motivo che nessuna diavoleria on line potrà mai sostituire il rapporto diretto, fatto anche e soprattutto di sguardi, emozioni, contatto fisico d altro ancora, che nelle aule scolastiche si instaura tra il docente e gli allievi. Dicano quello che vogliono, ma è così. Punto e basta.
Questo significa che tutta la tecnologia va bandita, o quantomeno guardata con sospetto? Assolutamente no: la tecnologia, compresa quella che ci consente di lavorare on line, è importantissima e utilissima.
Basta non farla diventare un mantra e utilizzarla cum grano salis.
La tecnologia, insomma, non deve essere fine a se stessa, cioè un obiettivo, ma uno strumento che ci consente di fare cose nuove, possibilmente meglio e più in fretta di prima.
Si veda, ad esempio, quanto, sempre in ambito scolastico, accade a Manerbio con il Mercatino del libro usato, una bella (e utile) proposta, giunta quest’anno alla sedicesima edizione.
Per evitare assembramenti, quindi aumentare il rischio di contagi, si è deciso di puntare su una piattaforma online, che sostituisce i «vecchi» contati di persona. Sentiamo, a tal proposito, quanto scrive Fabrizio Bosio, assessore all’Istruzione.
«Nato dalla collaborazione tra alcuni genitori volontari e l’assessorato all’Istruzione del Comune – ricorda Bosio -, nel corso degli anni il Mercatino del libro usato ha permesso importanti risparmi alle famiglie manerbiesi, quantificati in diverse migliaia di euro.
Da un lato chi ha finito di utilizzare un libro può venderlo, ricavando il 50% del prezzo di copertina e potendolo così reinvestire i soldi nell’acquisto dei testi per il nuovo anno scolastico. Dall’altro chi ha bisogno può comprare libri in buone condizioni ad un prezzo particolarmente vantaggioso».
Per quindici edizioni, «questa iniziativa è stata resa possibile grazie al contributo di volontari infaticabili, che durante i mesi estivi hanno raccolto, ordinato e venduto i libri, distribuendo poi il ricavato tra i proprietari. Quest’anno l’emergenza sanitaria che il nostro paese sta vivendo non rende possibile lo svolgimento del Mercatino nelle forme tradizionali.
Perciò, d’intesa con le persone straordinarie che lo ha animato negli scorsi anni, si è deciso di sperimentare nuove strade realizzando una piattaforma online, che potesse permettere a domanda e offerta di incontrarsi senza lunghe code. Intendiamo in questo modo conservare lo spirito del progetto nelle condizioni del tutto eccezionali che viviamo».
Detto, fatto.
MTM