Essere genitori non è missione semplice. Educare, indirizzare, consigliare, mitigare e, talvolta, accettare senza troppe remore sono le parole chiave di un compito che vede tutti partecipi, qualcuno più di altri. Questi ultimi sono i tanti genitori dell’associazione Disegual, un gruppo di persone con tanto spirito e con un’encomiabile inventiva, legati dal fatto di condividere la propria vita con un figlio disabile.
Si tratta di una realtà già da tempo presente sul territorio, nata a Coccaglio nel 2008, e che negli anni ha visto crescere i suoi membri, coinvolgendo tante realtà ed amministrazioni locali. “Il nostro fine ultimo è sempre stato quello di creare e favorire progetti di sensibilizzazione sulla disabilità – ha commento Antonia, mamma impegnata in Disegual – Nel corso degli ormai dodici anni d’attività della nostra realtà associativa, abbiamo sempre cercato di creare una realtà capace di fungere sempre più da punto di riferimento per le famiglie del territorio, dove poter trovare consigli e soluzioni sia per i genitori che per i propri figli”. Grazie al contributo della Fondazione Angelini, l’asso-ciazione Disegual ha potuto allestire una sua sede permanente a Rovato, in via Verdi, n. 2. Si tratta di un luogo che permette di avere una presenza importante in una delle città che, insieme a Coccaglio, conta una parte consistente delle famiglie associate.
“Quest’anno abbiamo voluto lanciare un nuovo progetto della durata di cinque settimane, finanziato grazie al contributo del Comune di Rovato e della Fondazione Comunità Bresciana – ha continuato Antonia – Si tratta di una serie di attività, concentrate in tre giorni alla settimana per sei ore, finalizzate a creare un ambiente ludico-ricreativo capace di favorire la socializzazione tra i nostri ragazzi, promuovendo autonomia e cooperazione .
Durante queste giornate è possibile cimentarsi in diverse attività, partendo da quelle sportive, seguite da una esperta in psicomotricità, passando per il gioco in compagnia e arrivando, infine, ad un apprezzatissimo laboratorio di cucina creativa”.
Si tratta, e lo possiamo benissimo intuire, di una progettualità assai completa, capace di favorire l’autonomo sviluppo di ciascuno in un’ottica di continua condivisione. Specie infatti dopo la fine della scuola dell’obbligo, trovare delle opportunità di socializzazione per ragazzi disabili non è sempre così semplice ed è proprio per questo che l’azione di associazioni come Disegual risultano essere essenziali per garantire occasioni di gioia, svago e divertimento. Non solo: a prendere parte a queste attività sono anche diversi volontari che si sono resi disponibili per dare man forte al progetto e che, senza dubbio, potranno far tesoro di questa esperienza come occasione di crescita umana e personale.
“Al momento sono circa quindici i ragazzi che stanno prendendo parte a questo progetto, d’età compresa tra gli otto e i vent’anni – ha concluso – Il nostro obbiettivo è far sì che nei prossimi mesi questa attività possa diventare una costante della vita della nostra comunità, nella speranza di poter portare avanti queste iniziative e creare sempre più un luogo in cui famiglie e ragazzi possano vedere una speranza e un’occasione di dialogo, consiglio e condivisione”.
Leonardo Binda