La musica, la tromba, il suono del “Silenzio” per non dimenticare.
Sabato 29 agosto alle 20.30 si terrà un concerto della fanfara dei bersaglieri di Orzinuovi in memoria delle vittime del Coronavirus.
La fanfara suonerà nel-l’anfiteatro del castello mentre ad uno ad uno sfileranno i nomi dei 126 morti di marzo e aprile a ricordarci che non è andato tutto bene e che Orzinuovi alla pandemia ha pagato un tributo tremendo.
Ora che il virus pare abbia concesso una tregua, l’am-ministrazione comunale ha pensato di tributare a questa grande tragedia orceana un evento, un concerto, in omaggio alle vittime e a chi sta vivendo ancora nel dolore per quanto è successo. A suonare sarà la fanfara dei bersaglieri di Orzinuovi, presieduta da Gianluigi Riccardi col capo fanfara Alessandro Conti, sempre emozionante e toccante nei suoi concerti; una fanfara che vanta una longevità invidiabile, essendo una delle 5 più antiche d’Italia, nata nel lontano 1932, ai tempi del Fascismo.
“Sono stati molti, troppi i morti a Orzinuovi nei mesi di marzo e aprile – ha commentato il sindaco Gianpietro Maffoni. “La maggior parte non ha nemmeno avuto un conforto, una parola amica, una mano familiare che li accompagnasse nell’ultimo viaggio.
Proprio per questo meritano il risarcimento della memoria, perché ora ancora più di prima il vuoto che queste persone hanno lasciato si fa più incolmabile. Ed è giusto che la musica, quale mezzo di comunicazione così universale, ci aiuti a dire che non li abbiamo dimenticati e che sono qui, ancora vivi in mezzo a noi.
Questo concerto è per loro, per tutte quelle famiglie che hanno sopportato e soffocato in silenzio e con grande dignità l’urlo di dolore che avevano dentro e anche per tutte quelle associazioni che ci hanno aiutato e hanno dato prova di straordinaria generosità, abnegazione e coraggio nel momento più drammatico della nostra storia degli ultimi anni.
Durante la serata – continua il primo cittadino – a questi gruppi che hanno supportato la comunità con impegno e straordinaria dedizione consegneremo una targa, per ringraziarli di quanto hanno fatto e riconoscere con un piccolo gesto il loro grande operato”
sp