Il Comune di Manerbio ha pubblicato un bando per l’assunzione (a tempo determinato: praticamente un anno, da luglio 2020 a luglio 2021) di un addetto stampa. Domanda: cosa fa un addetto stampa (press agent, per chi ama la lingua inglese)?
Cominciano col dire che si tratta di un professionista che gestisce le relazioni con la stampa (diffonde notizie, per dirla in breve) per conto di aziende, organizzazioni ed enti pubblici, come, per l’appunto, un Comune. Le note ufficiali redatte da un addetto stampa (o da un ufficio stampa, nel caso ve ne sia più d’uno) sono comunemente chiamate “comunicati stampa”.
Tra gli addetti ai lavori, ma qui entriamo nel campo degli spettegulèss, i comunicati stampa vegono anche chiamati (non certo in senso dispregiativo, ma comunque “sminutivo”) veline. Termine che trae origine dalle veline (fogli d’ordine) contenenti le disposizioni che il regime fascista impartiva alla stampa. Le veline del regime cominciarono a circolare nel ’35, con l’istituzione del Ministero della Cultura Popolare, che controllava anche la Siae e l’Eiar.In quel periodo, le veline divennero sempre più “pressanti” nei confronti della stampa.
Erano in carta velina perché dovevano essere scritte a macchina e in molte copie: più erano sottili, più copie se ne potevano fare in una sola volta (ovviamanta con la carta carbone). Le veline vennero vietate dopo la caduta del fascismo nel ’43, ma ricomparvero nella Repubblica Socale Italiana nel settembre dello stesso anno, fino al giorno della Liberazione.
L’abbinamento comunicati stampa / veline dipende dal fatto che, in certe occasioni (ma questo capita quando il giornalista e o il giornale a cui la notizia arriva sono “conniventi”, o comunque non hanno la cosiddetta schiena dritta), la pressione esercitata sul giornalista affinché pubblichi una determinata notizia è molto forte: certo non un’imposizione, ma… quasi.
Ma, e qui torniamo dagli spettegulèss alla cronaca, non è certo il caso di Manerbio, dove, ne siamo certi, le notizie che verranno diffuse saranno certamente comunicati stampa e non… veline in stile ventennio.
A questo punto una domanda: è utile e/o opportuno che un Comune (Manerbio, ad esempio) si doti di un addetto stampa? Crediamo di sì. E non perché, oramai, tutti i Comuni hanno un addetto stampa e/o un ufficio stampa, ma perchè, piaccia o no, oramai, nella nostra società esiste solo ciò che viene “pubblicizzato”, ciò che arriva alla gente. Senza contare che una buona comuni-cazione non può che far bene, sia all’ente pubblico che ai cittadini. E, se bravo, un buon professionista può essere molto utile. Prima di chiudere una curiosità. Sapete chi è l’addetto stampa di Giuseppe Conte, il nostro Presidente del consiglio? Tal Rocco Casalino (vi dice niente questo nome? Pensate alla prima edizione del Grande Fratello). Pare che Casalino guadagni 170.000 euro l’anno, più di Conte, che si ferma a 114.000.
Gabriele Fiore