Era arrivato alla boa dei 40 anni l’anno scorso, un traguardo straordinario per una sagra di frazione che ormai è diventata un’istituzione non solo per gli abitanti dei Novagli ma per tutta la provincia di Brescia ma l’eme-rgenza Coronavirus ha bloccato anche il Palio degli Asini.
A darne l’annuncio qualche settimana fa gli stessi organizzatori che hanno avvertito spettatori ed estimatori, anche tramite la pagina facebook dedicata, dell’annul-lamento di quella che sarebbe stata la 41esima edizione della sagra, in programmazione ad agosto in occasione del patrono San Lorenzo. La motivazione è che, ovviamente, l’emergenza Covid non permette di organizzare e gestire al meglio una manifestazione complessa come quella monteclarense.
È la prima volta che il palio viene interrotto dal 1980, fu in quell’anno infatti che si mise in moto l’idea di realizzare anche a Novagli, frazione dove l’allevamento degli asini è da sempre praticato da molti abitanti del luogo, una manifestazione che, seppur in forma minore, potesse competere con altre analoghe che si tengono in tutta Italia.
Una dozzina di persone, in collaborazione con il gruppo sportivo locale e l’allora parroco Don Lino, ebbero l’idea, per ravvivare lo scenario estivo locale e supportare anche economicamente la parrocchia, di tentare organizzare una corsa di asini e fantini con calesse.
All’inizio l’idea non ebbe grande successo, lo stesso Don Lino si oppose in primo luogo sul nome, perché l’accostamento al Palio di Siena gli pareva a dir poco eccessivo ma poi gli ideatori del tutto perseverarono, arrivando, addirittura, a compiere una trasferta in terra di Toscana per apprendere trucchi e segreti, rendere il tutto più coinvolgente e, soprattutto, più “pepato” con quella competitività tra contrade capace di accendere gli animi di tutti. Tornati da quella storica “missione”, il gruppo iniziò ad organizzare la prima corsa che si tenne per la prima volta a settembre in occasione delle “Feste Belle”.
Vennero stabiliti i colori per ogni contrada: rosso per Novagli sera; verde per Campagna; giallo per Novagli Mattina; blu per i Trivellini. Venne creato anche il disegno del primo Palio: uno stendardo con i quattro colori delle contrade partecipanti e il bianco nel mezzo, colore suggerito dal parroco Don Lino come segno di unità e pace tra i partecipanti e d’im-parzialità della Chiesa.
Il Palio ebbe, da subito, grande successo di pubblico anche se non mancarono, fin da allora, discussioni, battibecchi, polemiche e colpi di scena che non finivano con la fine della competizione ma sapevano protrarsi per settimane se non interi mesi. La prima vittoria venne conquistata da Novagli Sera, l’ultima, quella del 2019, se la sono aggiudicata i Trivellini con il mitico Attila.
In mezzo tanti anni nei quali il mitico asinello Veleno dei Novagli Sera l’ha fatta da padrone diventando quasi una star indiscussa e imbattibile.
Dopo pochi anni e lo sciogliersi del Comitato di Frazione, l’organizzazione del Palio è passata in gestione al centro Parrocchiale.
Da allora, ogni anno, la macchina organizzativa dei questa straordinaria manifestazione monteclarense non ha mai smesso di muoversi, creare nuovi stimoli, come la gara per dell’asinello più bello, e raccogliere consensi di pubblico.
L’assenza di questa manifestazione segna non solo la mancanza di un giorno di festa per tutti ma la sospensione dell’identità stessa di una frazione, la cui anima resta in attesa non solo del ritorno di una gara ma dello stesso senso dello stare insieme.
Marzia Borzi