Quando la gioventù si mobilita, i risultati sono assicurati. Quante volte ci siamo sentiti dire “sei giovane, devi stare al tuo posto”, ossia puntualmente un passo indietro agli altri, oppure il classico ritornello de “i giovani non s’impegnano: solo telefonino, divano e nulla più”.
Tutti inutili stereotipi.
Pregiudizi sfatati da un gruppo di alcuni ragazzi orceani che, davanti all’impossibilità di poter giocare a basket nel campetto adiacente al quello spiazzo conosciuto gergalmente come “GEA”, nella zona di via Internazionale, si sono ingegnati e hanno pensato ad una soluzione certamente degna di encomio. “Sapevamo che a Barco, dietro la chiesa, c’erano un paio di canestri che da ormai diversi anni erano lasciati all’incuria e all’inutilizzo. Ci siamo informati chiedendo in Parrocchia il permesso di sistemarne uno e subitamente ci è stato accordato – ha raccontato Alex Magarini, che insieme a Luca Lorandi, Stefano Gardoni, Lorenzo Mainardi, Nicola Appiani, Matteo Gritti, Davide Biatta, Mattia Mainardi e Vittorio Alchieri, ha dato avvio all’iniziativa – Abbiamo raccolto il materiale necessario, portando da casa assi, attrezzi e pitture ed acquistando quanto ancora necessario per completare l’opera. Ad Orzinuovi purtroppo non ci sono molti spazi dove andare a giocare con gli amici a basket e questo ci ha spinti a sistemare quanto presente nella vicina Barco. Siamo molto contenti del risultato che abbiamo ottenuto”.
Si tratta di un’iniziativa ammirevole, che mostra come carattere, voglia di fare e anche un po’ di sano “far da sé” siano qualità essenziali per la crescita di una comunità.
Un gesto all’apparenza semplice ma che impone a tutti una riflessione: invece che costantemente annichilire chi dell’età ne fa un vanto è certamente meglio incoraggiare, spronare ed avere fiducia di chi conserva l’arduo onere di concorrere a creare, nel presente, il futuro di tutti noi.
Leonardo Binda