L’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e la quarantena hanno certamente avuto un impatto notevole sul modo di vivere i propri spazi abitativi. Per mesi, essi sono stati il nostro unico mondo, con tutti i pro e i contro della cosa. Ciò non è stato privo di conseguenze nel mercato immobiliare.
Ne abbiamo parlato con Alessandra Saldini (nella foto), titolare dell’omonima agenzia. Il lockdown ha causato vari rallentamenti anche nel settore immobiliare, soprattutto burocratici, oltre che incertezze dovute a situazioni lavorative inaspettatamente mutate. La fase più restrittiva della quarantena ha visto rimandare a data da destinarsi decine di appuntamenti, sia per coloro che volevano comprare casa, che per i proprietari decisi a venderla.
Una cosa è certa: è cambiata la tipologia di abitazione ricercata.
«Il confinamento forzato tra le mura domestiche ha portato le famiglie a rivedere le proprie necessità e, di conseguenza, i luoghi dell’abitare» spiega Alessandra. «In generale, si cercano locali più spaziosi, possibilmente con terrazza o giardino. Per chi sta valutando di poter svolgere un lavoro in smartworking, si prospetta anche l’idea di avere una stanza in più dove lavorare da casa».
Si sta rivedendo quindi il proprio concetto di benessere, legandolo alla possibilità di avere spazio per sé e per i propri cari e al contatto con la natura.
Per quanto riguarda le quotazioni degli immobili, stando alla Saldini, per il momento sono rimaste stabili.
«Cambia la necessità delle persone e quindi, in taluni casi, il bisogno di vendere per forza fa abbassare il prezzo» spiega Saldini «così come la necessità di un certo tipo di immobile può alzarne l’offerta. Fondamentalmente, però, il mercato immobiliare ha sempre funzionato così».
Di certo, in un periodo di generale incertezza economica, gli immobili sono rimasti un investimento sicuro.
«La dimostrazione è data dalle banche che continuano a loro volta a investire, proponendo prodotti sempre più interessanti ed accattivanti con tassi decisamente bassi».
Erica Gazzoldi