La Comunità Educante dell’IIS “V. Dandolo” di Bargnano, all’insegna dell’educare con la bellezza, è giunta alla terza importante pubblicazione con il primo dei “Quaderni” dal titolo Il fiume racconta leggende: per una guida del turismo ecosostenibile che si affaccia su un momento di stravolgimento epocale, con una pandemia che ha falcidiato esseri umani e porta il nome di Coronavirus: Covid-19. Sebbene il tempo sia rimasto come sospeso, l’evento è stato accolto con entusiasmo e “orgoglio” dal Prof. Giacomo Bersini, Dirigente Scolastico, e dal Collegio dei Docenti.
I due volumi precedenti, Progetto Atlante 1 e 2, sono stati richiesti da Istituti di vario ordine e grado, per tesi di dottorato tra l’Université Sorbonne Nouvelle de Paris 3 e l’Università di Torino, Biblioteche, Soprintendenze, Studiosi e Ricercatori. L’iniziativa, ideata e curata dal Prof. Roberto Consolandi con il coinvolgimento di docenti delle varie discipline, Musei, Istituzioni pubbliche e private, vede come protagonisti gli studenti delle classi Quarte e Quinte degli indirizzi Turistico, Alberghiero, Agrario-Caseario dell’Istituto.
Questo progetto si è potuto concretizzare grazie anche alla collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia, ai Patrocini della Provincia di Brescia, del Parco Regionale Oglio Nord, dei Comuni di Corzano, Orzinuovi, Orzivecchi, Verolanuova, Villachiara, agli sponsor ed alla Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori.
L’evento è no profit, non ha scopo di lucro e non commerciale e ha una finalità pedagogica e didattica, etica e morale.
Ha altresì come obiettivo la ricerca, la promozione, la conservazione, la tutela dei beni artistici, storici, architettonici, paesaggistici ed Ambientali, la conoscenza agro-aimentare e la valorizzazione del patrimonio umano del territorio bresciano.
Nasce, quindi, sulla base dell’apprendimento cooperativo (Cooperative Learning) e dell’apprendimento-servizio (Service-Learning). Il Concept del progetto si incentra sui quattro elementi: acqua, aria, terra e fuoco, comuni alle civiltà del-l’Oriente quanto dell’Occi-dente.
La connessione consiste nel trovare un possibile equilibrio tra il microcosmo umano e il macrocosmo naturale, ossia il rispetto e la cura per l’ambiente e per il “Cosmo”, soprattutto per il Pianeta Azzurro, la conservazione del quale dipende dalla specie umana e dalle energie ecosostenibili. Le quattro branche dell’Istituto V. Dandolo, Turistico, Alberghiero, Agrario-Caseario – le Quattro A: Ambiente, Arte, Alberghiero, Agrario – per la prima volta hanno creato all’unisono un movimento sinergico: i ragazzi sano stati attori di saperi diversificati e di conoscenze e competenze rinnovabili nel mondo del lavoro. Le dimore del territorio ed i musei sono stati spiegati attraverso speciali indicazioni degli alunni del Turistico seguiti dalle Prof. sse Stefania Bocchi e Stefania Ferri. Gli studenti dell’Agrario, invece – coadiuvati dal Prof. Salvatore Agliata –, hanno mappato alcune zone del Parco dell’Oglio, scegliendo e catalogando le specie autoctone della flora e descrivendole tramite didascalie. Essi hanno avuto l’opportunità di fare ricerche direttamente dalle fonti e dagli studi sull’agricoltura rinascimentale.
In tal modo, attraverso il patrimonio immateriale, hanno conosciuto le basi teoriche del Rinascimento bresciano per nuovi e rivoluzionari sistemi agricoli che sono stati portatori di vantaggiose trasformazioni delle tecniche agronomiche dei secoli successivi.
Sono state oltremodo suggestive e coinvolgenti le mansioni dell’Alberghiero – seguite dal Prof. Roberto Ruotolo –, e del Caseario – curate dal Prof. Mario Silini –, per la loro cooperazione. I ragazzi hanno esplorato la flora e la fauna e le principali specie commestibili e non protette del territorio ed hanno interpretato, poi, alcune ricette del Cinquecento e del Rinascimento: attraverso una fase performativa hanno realizzato piatti e prelibatezze documentando, descrivendo e fotografando i
processi culinari.
Alla stessa stregua gli studenti del Caseario hanno conosciuto le antiche modalità della trasformazione e dei derivati dal latte.
Come sostiene il Prof. Giacomo Bersini “Il principio che ha animato questo importante progetto è il rispetto dell’ambiente, del territorio, della natura e del paesaggio, conciliando innovazione e tradizione, che nella loro complementarietà si armonizzano nel concetto di sostenibilità, intesa nelle sue diverse articolazioni, come è ben sintetizzato nel nostro PTOF:
Sostenibilità ambientale: rispettosa del patrimonio naturale, attraverso pratiche agricole moderne, ma coscienziose, ed interventi di risanamento ecologico del territorio.
Sostenibilità alimentare: rispettosa della salute, identificando e proponendo un modello di alimentazione attento ad evitare sprechi inutili, coniugando innovazione e tradizione.
Sostenibilità turistica: rispettosa di un turismo consapevole del valore del patrimonio culturale, territoriale, nazionale e internazionale.
Studentesse e studenti uscendo da scuola per incontrare dal vivo le bellezze artistiche, architettoniche, paesaggistiche e culinarie della nostra Bassa Bresciana hanno raccolto materiale vario e prezioso, che poi ha dato forma e spessore a questo bel volume, frutto di un apprendimento cooperativo e di servizio”.
Sotto l’attenta regia del prof. Roberto Consolandi i docenti hanno guidato e sorretto le loro classi in questo itinerario storico-culturale, facendo maturare nei loro studenti non solo competenze tecnico-professionali, ma soprattutto senso civico e valori di cittadinanza attiva. Infatti, il volume costituisce un’utile guida che potrà essere utilizzata dai cittadini dei comuni della Bassa Bresciana e di quelli lambiti dal fiume Oglio coinvolti nel progetto.
Il fiume è l’elemento unificante di questo viaggio nella storia della nostra terra: fonte di vita, lungo le sue sponde sono nate e si sono sviluppate fin dai tempi antichi le nostre civiltà contadine. Il fiume, muto testimone, ne custodisce le tradizioni e le alterne vicende storiche, scandite dal ritmo delle sue acque, ora lente e placide, ora impetuose e torrenziali. Il fiume ci ha forgiato il carattere e levigato lo spirito, ed è per questo che merita rispetto e venerazione. La straordinaria esperienza ha consentito di porre gli studenti di fronte a dei compiti ben precisi di esplorazione, di scoperta delle tradizioni, di ricerca storico-artistica, ambientale e naturalistica, basata sul sapere, sul fare consapevole e sull’agire, ma soprattutto è stata data ai ragazzi, assoluti protagonisti, la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro con autonomia e responsabilità attraverso una solida preparazione professionale.
Nella foto a pagina 28 il fiume Oglio a cavallo tra i comuni di Orzinuovi e Soncino.