Nelle vetrine ancora i capi primaverili, ancora le giacche a maniche lunghe, i pantaloni di mezza stagione. Ma ora fa caldo ed è tempo di T shirt, di profumo di una bianca estate.

Gli abiti pesanti devono essere impacchettati di nuovo e così come sono usciti dagli scatoloni devono rientrarci per far posto ai capi estivi. La stagione dell’abbiglia-mento rischia di chiudere così quest’anno, intrappolata anch’essa dal Coronavirus, travolta dallo tsunami dell’emergenza economica conseguente a quella sanitaria. 

A Orzinuovi si parla di un 85% di guadagno perso rispetto agli stessi mesi dello scorso anno, mesi in cui peraltro già l’ondata della crisi nel commercio al dettaglio si era fatta sentire. Tuttavia, lo spirito orceano del rimboccarsi le maniche esterna in questi giorni ancora tutta la sua forza. 

La voglia di accendere di nuovo le luci, alzare le serrande e aprire le porte batte forte nell’animo dei commercianti. La necessità psicologica di vedere una luce in fondo al tunnel spinge tutti a crederci ancora. A pensare che qualcosa si possa in fondo ancora salvare. La preoccupazione che innegabilmente c’è, invece di catapultare nello sconforto, fa da miccia per accendere la voglia di ripartire,

E’ di Donatella Piemonti (nella foto) il volto, sue le parole che abbiamo scelto per raccontare l’ora più buia del commercio orceano.

 “Noi negozianti ci stiamo attrezzando – commenta la titolare del negozio di abbigliamento Kosmo in piazza Vittorio Emanuele – gel per mani, disinfettanti, prodotti per la sanificazione nei camerini. 

Siamo pronti a ripartire nella massima sicurezza”. Non nascondono la preoccupazione le sue parole, Donatella non vuole pararsi il viso dietro a una speranza che a conti fatti si rivela molto fragile. 

Non sa se il peggio è già passato o deve ancora venire, ci dice, ma vuole vedere il bicchiere mezzo pieno. Desidera ripartire perché si sente pronta a farlo: “Ormai la stagione è persa dal punto di vista delle vendite, siamo pieni di merce invenduta, avremo bilanci sicuramente pesanti, ma c’è il desiderio di riprendere la vita con gusto. Per i negozi di abbigliamento i mesi marzo, aprile e maggio sono cruciali per l’andamento della stagione – ci confida. “E sono proprio i mesi in cui non abbiam potuto lavorare. La speranza è che quando si riapre qualcosa cambi in meglio, che il virus arresti la sua aggressività con il caldo. Nessuno di noi ha voglia di ammalarsi, né tantomeno di rischiare la vita, ma il lavoro deve andare avanti. Qualcosa stiamo vendendo online, con lo sconto del 20% e spedizione gratuita, tuttavia non è sufficiente. Pensiamo solo che il 2 luglio dovrebbero partire i saldi, se vengono mantenute le regole degli altri anni. E il 2 luglio è già alle porte. E’ anche vero però che noi commercianti siamo sempre stati abituati ad affrontare la quotidianità con grande tenacia e sono sicura che ci rialzeremo anche da questa situazione”. 

Nessuno per ora quindi parla di chiusura a doppia mandata a Orzinuovi. Certo, ci sono situazioni che già galleggiavano a fatica, dopo che la crisi aveva investito il commercio al dettaglio da alcuni anni. Questo periodo potrebbe dare a qualcuno la mazzata finale.

Tuttavia l’entusiasmo e l’ottimismo non sono ancora venuti a mancare. C’è più una rassegnazione ad accettare quanto è andato perduto e a cercare di dimenticare, per ripartire. C’è il desiderio di riavviare almeno l’auto, anche se si sa che all’inizio si andrà avanti a filo di gas. 

Silvia Pasolini