Non era difficile prevedere che lo stanziamento del Governo per la città di Montichiari sotto forma di bonus spesa avrebbe fatto registrare il “tutto esaurito”.
In pochi giorni l’intera somma di 162 mila euro è stata interamente erogata alleviando così almeno in parte il disagio di molte famiglie e non solo. Certo era meno facile aspettarsi anche in questa occasione i furbetti che hanno usufruito di una misura destinata invece a coloro che avevano veramente necessità.
Ma andiamo con ordine. “Il fondo – spiega il sindaco Marco Togni – è stato nei fatti più alto di quello previsto, parliamo infatti di 178 mila euro in quanto si è riusciti a ottenere un ulteriore sconto del 10% sulla merce acquistata presso i supermercati”.
Va detto, peraltro, che si è attinto in parte anche dal conto corrente dedicato, aperto a suo tempo dal Comune presso la Bcc del Garda e finanziato con le donazioni dei cittadini. 793 per la precisione sono state le domande pervenute all’attenzione dell’ufficio Servizi Sociali (nel momento in cui leggete), un numero che sta a indicare come il Coronavirus si sia trascinato una crisi economica e sociale non di poco conto: di queste 650 sono state accolte (con importi erogati che variavano dai 50 ai 600 euro) e le restanti rigettate poiché non rispondevano ai criteri stabili per l’ammissione tra i quali figurava anche il reddito Isee.
E già qui, evidentemente, “qualcuno – prosegue il primo cittadino – ha tentato di fare il furbo, ma così facendo non ha ricevuto i buoni, come dimostrano i numerosi rigetti delle domande”.
La furbizia si è estesa anche ad alcuni di coloro che pure erano riusciti ad ottenere il via libera e, quindi, in ‘apparente’ stato di fragilità economica. A tal proposito Togni ringrazia i supermercati “che hanno tenuto controllato e ci hanno segnalato chi voleva acquistare la TV o la sdraio, così come i negozi che si sono ritrovati chi pensava di affondare i problemi del Coronavirus semplicemente annacquando il tutto con birra e vino. Gli acquisti sono stati semplicemente impediti”.
Il primo cittadino rincara poi la dose: “In futuro saranno necessarie altre misure a sostegno di chi avrà bisogno, ma questi “furbi” non avranno più diritto a nulla, così come per conto mio non avrà diritto più a nulla chi è venuto in Comune con fare strafottente, insultando e offendendo le persone”.
Non sono, infatti, mancati taluni che in modo arrogante si sono lasciati andare negli uffici municipali a parole grosse pretendendo diritti che non potevano vantare: tutto il mondo è paese, insomma, e i furbetti sono duri a scomparire, anche in tempi di Coronavirus.
Federico Migliorati