Dunque, finita la fase 1, da lunedì 4 maggio è partita la fase 2, quella della ripresa. Pur con tutti i limiti (e le «stravaganze» dei Dpcm, i decreti del presidente del consiglio dei ministri, che a volte sono imbarazzanti; vedi, tanto per fare un esempio, la questione dei congiunti…); da lunedì 4 maggio, dicevamo, è partita la fase 2.
Visto che per capirci qualcosa bisogna essere bravi, ma bravi davvero, perché è difficile interpretare cosa si può fare e cosa no, ci siamo rivolti al sindaco Marco Togni, nella speranza che, almeno da lui, arrivi qualche informazione chiara.
Ovvia la domanda: su quali ambiti vi siete concentrati? «Sicuramente daremo attenzione all’ambito produttivo – dice senza pensarci due volte il primo cittadino di Montichiari -.
Alcune aziende non hanno mai chiuso: sono sempre state aperte, in quanto settori trainanti, che quindi avevano il nulla osta per poter continuare l’attività. Bisogna infatti distinguere la chiusura dalla sospensione dell’at-tività: chi ha chiuso adesso finalmente riapre, mentre chi ha sospeso, di fatto non ha mai chiuso, perché, ad esempio, faceva consegne a domicilio.
Ora pian paino riapriranno tutti, almeno così mi auguro. Adesso, ad esempio (siamo ai primi di marzi, ndr) riaprono gli studi dei liberi professionisti e i negozi di vicinato, scaglionati fino al 18. Vedremo effettivamente quanto il tessuto economico e sociale ne ha risentito».
Io mi auguro che aprano tutti, continua preoccupato il primo cittadino, «anche se il potere d’acquisto mi sembra calato.
E poi bisogna tener conto del fatto che, ad esempio, se un’azienda grande che lavora con l’estero apre, ma all’estero è ancora chiuso, questa azienda lascia di nuovo tutti a casa in cassa integrazione. E’ ovvio che chi è in cassa integrazione non ha più lo stipendio di prima, quindi spende meno, quindi gli acquisti calano.
Però mi auguro di sbagliarmi. Mi auguro, insomma, che le ferie forzate siano finite».
Terremo monitorata la situazione, per capire quanto il territorio ne ha risentito e quali settori.
Poi valuteremo il da farsi. Non sappiamo a priori come sono andate le cose. I prossimi giorni capiremo qualcosa in più.
Di sicuro interverremo su due filoni: nell’assistenza sociale, con il sostentamento alle famiglie. E dall’altra parte, se il tessuto economico ha perso, sosterremo anche quello. Io lo dico da settimane ai monteclarensi: dobbiamo fare sistema, dobbiamo spingere la gente di Montichiari a spendere i suoi soldi in paese…».
Parliamo del bilancio comunale…
«Adesso non so: l’unica cosa certa è che rivedremo il bilancio comunale, che dovrà essere assestato in base a nuove esigenze. Abbiamo un Centro Fiera, che di fiere non ne farà più fino alla fine dell’anno, e altre realtà che saranno ancora in difficoltà. A noi il compito di monitorare attentamente…».
Quando pensi che finirà tutto questo?
«Questa situazione di emergenza calerà sicuramente. Poi vedremo il prossimo autunno: se il virus sarà di nuovo in giro siamo fregati.
Ad oggi, in merito alla questione sanitaria c’è poca chiarezza su tutto, perché un giorno si dice una cosa e il giorno dopo se ne sente un’altra. Nessuno è sicuro di niente. E io non sono né virologo né scienziato, quindi non so proprio quando questa emergenza rientrerà. La speranza è che col caldo questo virus scompaia.
Oppure speriamo nel vaccino. In questi giorni circola una bella notizia: si parla di una nuova cura col plasma, già sperimentata con successo in alcuni ospedali. Speriamo».
Maria Teresa Marchioni