Oggi esistono tante forme di pirateria: aerea, multimediale, commerciale…

Un tempo, invece, venivano definiti pirati solo coloro che assaltavano e depredavano navigli.

Nel corso del tempo le categorie dei pirati si sono differenziate.

Tre quelle «classiche»: corsari, bucanieri, filibustieri. Conoscete la differenza?

Cominciamo col dire che la pirateria era una forma di guerra, e che già nella antichità pirati potevano essere al servizio di Stati impiegati in conflitti. La guerra per mare, infatti, non era condotta solo per mezzo di flotte ufficiali, con navi sui cui pennoni sventolavano regolari bandiere.

Dal XII-XII secolo si trova traccia di navigli privati autorizzati formalmente con lettere di corsa o di marca da Stati belligeranti a partecipare ad azioni di guerra contro navi nemiche che potevano così essere depredate e distrutte. 

Il culmine dell’attività dei corsari fu proprio raggiunto durante il regno della regina inglese Elisabetta I, nella seconda metà del Cinquecento. Nelle isole caraibiche i corsari vennero definiti in più modi. 

I bucanieri erano così detti dal boucan, nome indigeno di uno strumento utilizzato per affumicare la carne. In origine erano europei dediti all’agricoltura e alla caccia di buoi selvatici, che intorno al 1630 vennero in urto con gli Spagnoli. Presero allora l’iniziativa di allestire flotte con cui combattere la Spagna, spesso in alleanza con l’Inghilterra. 

All’inizio li capeggiava il leggendario Henry Morgan. L’attività dei bucanieri fu strumento importante per l’instaurazione delle colonie inglesi, francesi e olandesi nelle Indie Occidentali. Essi furono anche definiti anche filibustieri, da un termine spagnolo, filibustero, che significa avventuriero, predone.

Quale che sia la nostra conoscenza di corsari, bucanieri e filibustieri, resta il fatto che, soprattutto per i bambini, le loro gesta sono molto affascinanti. 

Per questo ai bambini, ma anche ai loro genitori, consigliamo di seguire la rassegna «Storie per volare», sottotitolo: «Viaggi, sogni, avventure…», che, organizzata dal Comune di Manerbio in collaborazione con la compagnia teatrale Qdv, il 22 marzo, alle 15 e poi in replica alle 17 al Teatro Bortolozzi, in Piazza Battisti a Manerbio, porta in scena uno spettacolo dedicato ai bucanieri. 

Che fatica la vita da bucaniere. 

Corde, ancore, botti da sollevare, ponti da lucidare… 

E poi cazza la randa, ammaina la vela… 

Mai un momento di relax. Eppure in un caldo pomeriggio d’estate, ancorati nella baia di Tortuga, una scalcagnata ciurma di pirati e corsari saprà deliziarci con le storie più assurde ed esotiche che siano mai state raccontate. 

Le storie che ascolteremo al Teatro Bortolozzi.

Ingresso 6 euro. Info e prenotazioni: 030-9387292, compagniateatraleqdv@

gmail.com.

MTM