Il convento della SS. Annunciata sorge nel 1449, alle pendici del Monte Orfano, grazie ad una concessione del comune di Rovato ai frati Servi di Maria. Nel 1452 si insedia la prima comunità monastica che, tra il 1464 e il 1498, porta a compimento i lavori di costruzione del chiostro e della chiesa che viene consacrata nel 1507. Tra il 1535 e il 1540 Girolamo Romanino affresca le lunette absidali con la scena dell’Annuncia-zione, completando le decorazioni pittoriche già realizzate alla fine del Quattrocento. Nel 1630, anno della peste manzoniana, il monastero viene utilizzato come lazzaretto e per questo vengono in seguito imbiancate le pareti e coperti gli affreschi, ritrovati durante i restauri novecenteschi. La chiesa subisce, tra il 1635 e il 1640, una radicale trasformazione interna, soprattutto nella navata, con gli altari laterali incassati nelle murature e la grande volta a botte unghiata. Risalgono al 1642 gli ampi loggiati nel lato meridionale del compleIl convento della SS. Annunciata sorge nel 1449, alle pendici dl Monte Orfano, grazie ad una concessione del comune di Rovato ai frati Servi di Maria. Nel 1452 si insedia la prima comunità monastica che, tra il 1464 e il 1498, porta a compimento i lavori di costruzione del chiostro e della chiesa che viene consacrata nel 1507. Tra il 1535 e il 1540 Girolamo Romanino affresca le lunette absidali con la scena dell’Annunciazione, completando le decorazioni pittoriche già realizzate alla fine del Quattrocento. Nel 1630, anno della peste manzoniana, il monastero viene utilizzato come lazzaretto e per questo vengono in seguito imbiancate le pareti e coperti gli affreschi, ritrovati durante i restauri novecenteschi. La chiesa subisce, tra il 1635 e il 1640, una radicale trasformazione interna, soprattutto nella navata, con gli altari laterali incassati nelle murature e la grande volta a botte unghiata. Risalgono al 1642 gli ampi loggiati nel lato meridionale del complesso, che da allora costituiscono l’elemento architettonico di maggiore identificazione del sito. Dopo la soppressione del 1772, il convento viene acquistato da un privato e adibito a collegio. Il 31 marzo 1774 un terremoto colpisce il territorio bresciano e sono rilevati danni ingenti alla sacrestia, ma anche a buona parte del complesso monastico.
Nel 1762 viene murata la parte superiore del chiostro e vengono aperte finestre al posto delle arcate, che vengono ripristinate durante i restauri novecenteschi solo nel lato meridionale.
Nel 1870 il convento viene venduto ad una società per azioni e poi affittato a diverse famiglie che vi abitano fino al 1960, quando i frati lo acquistano e lo restaurano riportandolo all’originaria destinazione d’uso.
Stefano Venturi