Combattere lo stress quotidiano avvicinandosi alla natura. Da qualche mese si può fare anche questo all’interno del nostro centro educativo, grazie al Giardino del Benessere un luogo che è frutto degli sforzi di Carlo Tancredi, da anni educatore del nostro centro, nonché membro della compagnia teatrale QdV, intento a progettare la tesi per la sua laurea magistrale.
È stato proprio lui a raccontarci come è nato il progetto. «Ho iniziato a studiare Scienze Agrarie all’università di Milano per poter raggiungere il mio obiettivo: quello di insegnare. Quando mi sono trovato in dirittura di arrivo ho quindi cercato di evitare una tesi puramente compilativa rispetto ad argomenti che non mi interessavano, ma ho cercato il modo per combinare natura e pedagogia. L’idea iniziale era quella di costruire un progetto legato all’orto che coinvolgesse gli alunni della scuola, ma sul mio cammino ho avuto la fortuna di incontrare il professor Giulio Senes, docente di Progettazione del Territorio. È stato proprio lui a spingermi a cercare un’idea che andasse oltre il solito orto didattico, un progetto capace di coinvolgere gli studenti. Dopo una visita alla scuola si era deciso di proporre una stanza del verde all’interno della quale i bambini e i ragazzi potessero rigenerarsi ma l’idea, seppur bella, ci è sembrata poco entusiasmante visto il contesto nel quale la scuola è calata».
A questo punto la casualità ha giocato a favore di Carlo: la scuola ha infatti vinto un bando con cui si è accaparrata un’area abbandonata adiacente al centro educativo, al suo interno oggi sorge il Giardino del Benessere. Proprio a partire da questo pezzo di terra abbandonata si è sviluppato il progetto di tesi. «Ovviamente la progettazione e realizzazione del giardino non è opera mia – ha specificato l’educatore – Quello che questo giardino rappresenta però contiene l’idea centrale della mia tesi.
L’ipotesi di studio che si è inteso valutare è che ci sia un diverso effetto quando la rigenerazione (dell’attenzione e dello stress psicofisiologico) avvengono in un giardino appositamente progettato rispetto a una qualsiasi area aperta, come potrebbe essere il classico cortile nel quale gli studenti fanno la ricreazione». La teoria sottesa a tutto il progetto riguarda lo stress al quale tutti, anche i più piccoli, sono quotidianamente sottoposti. «Per rigenerare l’attenzione diretta abbiamo due modi: dormire o entrare in contatto con la natura che ci affascina. Proprio questo contatto attiva l’attenzione indiretta, che di solito non usiamo perché non richiede sforzo mentale, quest’ultima rigenera quella diretta» ha spiegato Carlo.
Il Giardino del Benessere, ultimato ad aprile del 2019, è oggi una realtà con la quale il nostro centro educativo si sta confrontando, a partire dai piccolissimi del GreenNido, passando per i bambini dell’Infanzia fino alla Primaria. Il Giardino si basa sul principio della biofilia, ovvero delle connessioni che gli esseri umani subconsciamente cercano con il resto degli esseri viventi, e del biophilic design, che vede nel contatto con la natura fonte di benessere e recupero della capacità attentiva. Al centro del giardino c’è una collina con due alberi di ciliegio, che fioriranno a inizio primavera; c’è un parto fiorito che permette al bambino di immergersi nella natura; una parte composta da tronchi disposti in modo circolare, che richiama l’idea dell’aula all’aperto e c’è un labirinto con i cespugli. «A partire dallo scorso maggio abbiamo svolto una serie di test, per registrare il grado di gradimento e di relax all’interno dell’area, sugli alunni di alcune classi della Primaria. Allora il giardino era appena ultimato e la vegetazione doveva ancora sbocciare, infatti i test di giugno erano più bassi come gradimento e attenzione. Ora i punteggi sono molto più alti – e ha continuato Tancredi – L’idea ora è di non utilizzarlo più come un esperimento, ma di rendere il Giardino del Benessere integrato nel progetto scolastico. Già GreenNido e Infanzia lo stanno utilizzando a pieno ritmo, ma invito anche insegnanti e professori a utilizzare quest’area con i più grandi. Per me è una soddisfacente sapere che i bambini già manifestano una preferenza rispetto ad altre aree del centro educativo, che pure è all’intero di una cornice del tutto naturalistica.
Questo dovrebbe essere il primo passo che fa da cornice al concetto di ritorno alla natura, questa è proprio la direzione che la nostra Scuola sta perseguendo – e ha concluso – Correre, rotolarsi giù dalla collinetta, nascondersi tra i fiori o nel labirinto erano tutte cose che avevamo previsto e ora si stanno concretizzando. Questo per me è motivo di grande soddisfazione».