La notizia è di quelle che meritano di essere sottolineate. Il velodromo di Montichiari è pronto per riaprire i battenti e per tornare ad occupare il posto di assoluto rilievo che gli spetta nel panorama degli impianti sportivi di alto livello. Il mese di ottobre, una volta completati anche gli ultimi dettagli dell’intervento, sarà quello decisivo per restituire a “pieno regime” un prezioso punto di riferimento per il ciclismo su pista (e in particolare per la nazionale che si potrà preparare nelle condizioni ideali per le Olimpiadi di Tokyo 2020) e un valido motivo d’orgoglio per tutta la comunità monteclarense.
E’ passato solo poco più di un anno dal momento in cui l’impianto è stato chiuso dalla Commissione Provinciale di Vigilanza della Prefettura di Brescia in seguito alle infiltrazioni di acqua dal tetto. Da allora per il velodromo di Montichiari si sono succeduti mesi difficili, un periodo durante il quale sembrava che il grande sogno che solo una decina d’anni prima aveva portato all’inaugurazione dell’impo-nente struttura fosse destinato inesorabilmente a spegnersi. I momenti più critici sono stati però superati e, attraverso un vero e proprio gioco di squadra tra Governo (l’allora sottosegretario Giorgetti ha portato a buon fine l’impegno di finanziare l’opera con 1,8 milioni di euro inserito nel capitolo “Sport e periferie”), Coni, Regione Lombardia, Provincia di Brescia e Comune di Montichiari si è giunti ad un traguardo che non solo ha restituito il velodromo con il suo volto migliore, ma ha compiuto l’autentica impresa di condurre felicemente a termine un lavoro impegnativo come quello di ristrutturare il tetto semplicemente in un paio di mesi. Un’opera che porta la firma del gruppo degli alpinisti rocciatori e che ha ricoperto con speciali teli bianchi (lunghi 30 metri, alti 1,5 e dello spessore di 18 millimetri) gli 11.000 metri quadrati del tetto dell’impianto monteclarense.
Un gioiello dello sport che ha visto rifiorire pure la pista, lunga 250 metri e con una pendenza del 43%, e tutto il “contorno”, compresi i 1.400 posti a sedere che rendono pronto il velodromo di Montichiari ad ospitare grande avvenimenti nazionali ed internazionali. Un occhio di riguardo in questo efficiente intervento di risistemazione è stato riservato alla sicurezza, sia per gli atleti che per il pubblico.
Un’altra “colonna” di un’opera che ha restituito la “sua casa” anche alle nazionali azzurre di ciclismo su pista che potranno così tornare ad allenarsi sulla pista coperta dell’impianto monteclarense e preparare nelle migliori condizioni i prossimi risultati destinati a ribadire la voglia di essere grande protagonista ai massimi livelli dei pistards azzurri di tutte le categorie.
Luca Marinoni