MontichiariMusei è un sistema museale che, riconosciuto da Regione Lombardia, è stato istituito nel 2009 per valorizzare il patrimonio materiale e immateriale dei musei civici monteclarensi. Di questa bella realtà fanno parte il Castello Bonoris, il Museo Lechi, la Pinacoteca Pasinetti, il Museo Bergomi, il Palazzo della Archeologia e della Storia del territorio, il Museo storico del Risorgimento ed anche il Teatro Bonoris.
Di Castello Bonoris tutti sanno quasi tutto, anche perché, arrivando a Montichiari, è ben visibile, visto che domina la Bassa dall’alto del Colle di San Pancrazio.
Molto conosciuto anche il Museo Lechi.
Il Museo è nato in seguito alla morte del conte Lechi, nel novembre 2010, e al conseguente trasferimento a Montichiari dell’omonima collezione, ufficialmente dichiarata dallo Stato di «particolare interesse storico e artistico».
Ha sede nelle sale di Palazzo Tabarino, ex sede municipale.
La Pinacoteca Pasinetti trova posto nell’elegante palazzo neoclassico del vecchio ospedale cittadino, già sede nel XVI secolo della chiesa di San Rocco, mentre il Museo Bergomi in un apposito padiglione allestito al Centro Fiera.
Molto conosciuti anche il Museo storico del Risorgimento e il più recente Past, acronimo che sta per Palazzo dell’Archeologia e della Storia del territorio.
Del teatro Bonoris non ci occupiamo perché, ne siamo certi, i nostri lettori lo conoscono sin troppo bene, visto che, di anno in anno, sul palcoscenico di questo autentico gioiellino vanno in scena spettacoli vari (teatro, opera, operetta, commedie dialettali…), ma anche concerti.
Domanda: per quale motivo in questo numero di Paese Mio stiamo «riassumendo» le varie anime che danno corpo e vita a MontichiariMusei, una realtà che dà lustro al paese anche in virtù dell’impegno e della competenza del direttore Paolo Boifava?
Giusto per ricordare una cosa «ovvia», ma che forse non tutti sanno: che il sistema museale di Montichiari collabora (per davvero, e non a parole) con le varie scuole del territorio, che lì possono trovare l’occasione per fare quella didattica «operativa» che tutti vorrebbero fare, ma che a volte è difficile da realizzare perché non ci sono… gli elementi. In effetti, quanti Comuni bresciani dispongono di un Castello?
Quanti hanno un museo e una pinacoteca?
Quanti un teatro, un Past, un Museo del Risorgimento, un museo etnografico? Ma, avere a disposizione tante belle realtà è solo l’inizio del percorso; bisogna che poi queste realtà siano in sintonia, e collaborino, con le scuole.
A Montichiari accade, visto che nel precedente anno scolastico quasi 3.000 alunni-studenti hanno avuto la possibilità di partecipare ai laboratori organizzati da MontichiariMusei.
Un autentico «miracolo», che si rinnoverà anche per l’anno scolastico appena iniziato.
Anche per il 2019-2020, infatti, MontichiariMusei ha organizzato una trentina di laboratori, espressamente dedicati alle scuole del-l’infanzia, primarie e secondarie.
MTM