Studentessa modello, specializzatasi in lingue straniere, la monteclarense Elisa Puntarello ha da poco concluso un dottorato in Letteratura Francese presso l’Université Lumière Lyon 2, prestigioso Ateneo d’Oltralpe, sede di una nota scuola di studi letterari affermata a livello internazionale.

Elisa, che percorso ti ha portato a questo importante traguardo?

Ho iniziato la mia carriera universitaria in Italia, laureandomi prima a Verona e poi a Venezia, approdando alla Sorbona per ottenere una double degree all’estero. Un percorso che mi ha sempre dato molto e che, soprattutto, ha permesso di coltivare la mia passione per la letteratura francese.

Il panorama degli autori d’Oltralpe è quanto meno sterminato: cosa ti ha maggiormente appassionato del ricco patrimonio letterario francese?

Il grosso del mio lavoro, specie in sede di dottorato, si è concentrato sullo studio delle relazioni tra letteratura, società e storia delle idee politiche all’epoca della celebre “monarchia di luglio” – vale a dire il periodo in cui, dopo la deposizione del ramo principale dei Borbone, la corona venne assunta dal ramo “cadetto” della famiglia, gli Orléans –, rimasta al potere in Francia tra il 1830 e il 1848. Un periodo molto complesso, veramente ricco di importanti eventi che hanno segnato l’impegno politico di tanti letterati, soprattutto di vedute repubblicane e anti-monarchiche, che dopo l’esperienza fallimentare dell’Impero napoleonico speravano di poter tornare a vivere in uno Stato fondato sui principi della Rivoluzione.

Dopo una prima esperienza come docente a contratto a Lione, hai recentemente ottenuto l’abilitazione alla docenza universitaria in Francia: un risultato importante, che certifica anni d’impegno.

Certamente! Infatti, dopo alcune brevi, ma preziose esperienze di insegnamento nella scuola secondaria – inclusa la scuola media “Roberto Tosoni” di Montichiari – ho deciso di tentare la strada del dottorato, al fine di affiancare la ricerca alla pratica pedagogica: di lì il concorso, la vittoria della borsa di studio e l’inizio di questa straordinaria avventura.

Un progetto che si direbbe ambizioso, specie per una studiosa italiana…

Ad onor del vero, al netto di un evidente vantaggio sotto il profilo strettamente linguistico – di per sé recuperabile con un giusto studio – la tradizione italiana di studi legati alla letteratura francese riesce a rivaleggiare con quella locale, almeno in termini di contributi e riflessioni che, nei decenni, ha saputo produrre e divulgare.

Infine, un consiglio per i giovani laureati o laureandi italiani in cerca di migliori opportunità?

Essere fedeli a sé stessi, alle proprie passioni e non temere di confrontarsi con il mondo.

Leonardo Binda