Gentile Direttore, girando per Manerbio vediamo le vie piene di buche, marciapiedi impraticabili e la mancanza di una pulizia straordinaria riguardante le strade, sia centrali che periferiche. Certo, a determinare la sporcizia diffusa sono i comportamenti di quei cittadini che ancora devono maturare un sufficiente livello di rispetto per l’ambiente, fino a portarci alla situazione attuale. La Giunta Comunale cerca di percorrere le vie della buona amministrazione, dopo venti mesi dalle elezioni, e quindi per il momento può ancora attribuire la colpa a chi l’ha preceduta, ma per quanto ancora? È ora arrivato il tempo del fare. Siamo anziani e conosciamo a fondo Manerbio, ma, ridotta com’è ora, non lo è mai stata: ci sono strade con asfalto pericoloso per buche e avvallamenti, rappezzi ovunque e dei marciapiedi non parliamone, soprattutto per noi anziani, che spesso abbiamo il passo malcerto. Questo è il quadro d’insieme e, infatti, personalmente, ricevo tantissimi inviti a scrivere ai giornali su particolari situazioni critiche di quartieri, vicoli, strade. Tra le ultime segnalazioni, quella di persone anziane che abitano in vicolo Dogana o che ci passano. Loro sono esasperati perché qualche lamentela a voce l’hanno già presentata, ma senza alcun esito. Mettendo il problema sotto la lente di ingrandimento, in questa strada vengono segnalati sia il manto stradale dissestato, con pericolo di cadute, oltre a una illuminazione scarsa e insufficiente, al punto che chi ci vede poco già di suo per l’età rischia di andarci a tentoni. Tutto questo già così sarebbe insopportabile se non ci fosse qualcosa d’altro di preoccupante: la presenza di “tipi loschi” che si possono incontrare dopo l’imbrunire e che impensieriscono quanti sono un po’ costretti a percorrere la viuzza, per non allungare il tragitto percorrendo via Roma. Non si è ancora capito se questi personaggi poco raccomandabili si limitino a passare di lì, si incontrino in quelle zone buie, oppure la facciano diventare la loro strada per altri fini. A questo punto, dunque, se sommiamo la pavimentazione stradale compromessa con buche, dislivelli di asfalto e marciapiedi inesistenti, alle luci mancanti o che sono piuttosto scarse, il tutto aggravato da quelle specie di fantasmi dalla faccia sospetta, equivoca ed ambigua, la situazione è diventata insostenibile. Gli anziani interessati sono arrabbiatissimi e si sentono umiliati per il fatto che tutto tace e nessuno interviene. In fondo, proprio quegli anziani temono perfino un colpo di mano da parte del Comune, che potrebbe installare dei segnali di “divieto di transito ai cittadini con più di 60 anni”, oppure potrebbe affiggere all’ingresso dei tabelloni rivolti agli anziani con scritte indicazioni salvavita sul giusto modo di procedere in questa pista da trekking spinto: “Tenere le ginocchia piegate e il busto leggermente inclinato in avanti, ma non troppo. Appoggiare prima il tallone e poi il resto della pianta del piede, oppure con corpo e piedi in posizione laterale per bilanciarsi.” La nostra parola d’ordine? Fate luce in Dogana!

Luigi Andoni e altri anziani di Manerbio