Le classi 5A LSU e 5B LSU del nostro istituto hanno partecipato, in occasione del quarantesimo anniversario della cooperativa sociale La Sorgente, al convegno intitolato “Dialoghi sui futuri – welfare di comunità per tracciare oggi i mondi di domani”.
L’assessore alla Sanità, ai Servizi Sociali e alle Pari Opportunità Rossana Gardoni ha presentato il convegno definendo La Sorgente «un partner affidabile» e sottolineando l’importanza del legame fra istituzioni e terzo settore. Successivamente è intervenuto Gianpietro Pezzoli, dirigente del Dipartimento Affari Generali e Servizi al Cittadino del Comune di Montichiari, il quale ha dichiarato gli aspetti su cui la cooperativa La Sorgente intende lavorare nei prossimi tre anni, tra i quali rientrano: la territorializzazione del Welfare, la co-progettazione, la dicotomia tra personalizzazione e standardizzazione degli interventi e le disuguaglianze. Inoltre Pezzoli ha ricordato la fatica e l’impegno necessari per incastrare le risorse a disposizione, e l’importanza dell’avere una “visione” per lavorare su questi aspetti.
In seguito è intervenuto il presidente della cooperativa La Sorgente Paolo Guglielmi, il quale ha ripreso il concetto di “impresa sociale” evidenziando quanto sia necessario ammettere di essere un’impresa, con un budget e delle spese, sebbene restando sempre in dialogo con la comunità. Anche il segretario generale di Confcooperative Brescia si è espresso in merito affermando che questa dell’impresa sociale non sia una dicotomia ma una congiunzione, paragonando questi due aspetti delle cooperative sociali ai due poli di una batteria, senza i quali non è possibile produrre energia. Egli si è inoltre riferito agli studenti del Don Milani presenti invitandoli ad «esplorare tutti i futuri lavorativi possibili prima di scegliere».
Proprio in merito al futuro, specie in ambito lavorativo, si è espresso il sociologo Stefano Laffi, raccontando di un progetto da lui gestito in cui ha incaricato giovani tra i 16 e i 19 anni di scrivere delle lettere che sono poi state raccolte in un libro dal titolo “Quello che dovete sapere di noi”. Il sociologo ha affermato che, nonostante venisse richiesto ai ragazzi di raccontare sé stessi nelle lettere, il termine più frequentemente utilizzato era proprio “futuro”, solitamente abbinato a “paura”. Confrontando questo resoconto con l’esperienza della sua generazione, Stefano Laffi ha sostenuto che oggi il futuro delle nuove generazioni è confuso, e in un momento in cui il futuro pare così incerto, il consiglio del sociologo è di non concentrarsi sui fini, sugli obiettivi che si vogliono raggiungere, ma piuttosto sui mezzi, sulle competenze. Infine è intervenuto il futurista professionista Rocco Scolozzi, che ha definito il “futuro”, o meglio, i “futuri” come il risultato della somma tra «la spinta del presente, il peso del passato e il traino delle aspirazioni».
L’evento è risultato coinvolgente e utile. Noi studenti riteniamo che sia compito della scuola fornire quelle “competenze”, quei “mezzi” che dovremo utilizzare per raggiungere i nostri fini, per quanto incerti essi siano. Perciò apprezziamo che il nostro istituto promuova iniziative simili. Tuttavia, per quanto fondamentali e utili, questi eventi risultano circoscritti. Pertanto è essenziale e ci auguriamo che la riflessione su questo tema prosegua anche nelle classi.
Francesco Longo, classe 5 B LSU