Egregio Direttore,
molti Comuni della Bassa hanno approfittato dell’estate per dedicarsi alle asfaltature, alle strade più sconnesse e ai marciapiedi bisognosi di manutenzione. Se parliamo di marciapiedi, a Manerbio invece, per i camminamenti a lato strada non è stato fatto alcun intervento e non si sta facendo niente nemmeno ora, senza che risulti attivo alcun cantiere di sorta. Eppure ce n’è un grosso bisogno, basta guardarsi intorno. Via Mazzini, ma anche via Magenta, via Piave, per parlare del centro, ma pure in via Cremona che centro non è: percorrere questi marciapiedi è pericoloso per le persone anziane, essendo pieni di avvallamenti e buche.
Mi auguro che chi di dovere stenda un piano di intervento, per non farle sembrare le strade di nessuno.
Nel mese di settembre, ad esempio, ha fatto scalpore un caso emblematico: nel giro di una settimana maledetta sette anziani sono incorsi in rovinose cadute con conseguenze agli arti. Almeno questo era allora sulla bocca di tutti. Se ne è parlato tanto in paese in quel periodo e tutti pensavano che gli sfortunati incidentati avrebbero dovuto fare causa al Comune, ma gli anziani, si sa, sono refrattari ad adire a vie legali soprattutto perché c’è da pagare l’avvocato, con la quasi certezza che non ci sia poi soddisfazione da parte del giudice, perché quando il fattaccio avviene di giorno, il giudizio corrente è che uno la buca se l’è andata a cercare. E non vi è ricorso che tenga, col rischio di andare alle calende greche con i verdetti finali.
Si capisce che, anche in cose come queste, noi anziani siamo cittadini di serie B, pure se paghiamo regolarmente tasse e sovrattasse.
Noi parliamo di marciapiedi, ma anche i rifacimenti del manto stradale, quei pochi, sono stati fatti nel periodo estivo, con rappezzi a go-go, e poi più nulla. Si sa che le stesure di tratti di asfalto abbisognano della temperatura estiva e dei raggi solari, perciò per adesso le casse comunali possono restare tranquille. E ancora una volta ad avere la peggio siamo noi cittadini dalle molte primavere.
Luigi Andoni con altri anziani di Manerbio