Il collettivo artistico “In Essere” di Manerbio non ha bisogno di presentazioni. Coordinato da Luciano Baiguera, ha organizzato regolarmente mostre presso il Bar Borgomella. Il 6 ottobre 2024, la sua produzione si è messa al servizio di una causa umanitaria: sono stati venduti all’asta i suoi “Inchiostri d’autore”, per raccogliere fondi a favore del Comitato Nour – “Ama e cambia il mondo”. 

Quest’ultima è un’organizzazione no profit che si occupa, per l’appunto, d’inviare aiuti umanitari in Paesi come la Siria, lo Yemen, la Palestina, la Turchia e l’Iraq. A referenti locali d’istruzione universitaria arrivano i farmaci, il cibo e il denaro raccolti. Alcuni progetti si occupano di adozioni a distanza. Una particolare attenzione è riservata alle zone di guerra, a cui è destinato il “Family Project”: l’invio di generi alimentari di prima necessità a famiglie bisognose in aree sotto assedio. Si tratta dell’adozione a distanza di un intero nucleo familiare che dura almeno tre mesi. Simile è il “Milk Project”, per l’approvvigionamento di latte in polvere. A volte, “Nour” finanzia la costruzione di scuole o le cure per disabilità fisiche e psichiche. 

Per raccogliere i fondi destinati a queste opere, il Comitato si è già rivolto all’arte: pensiamo alla vendita di segnalibri artistici, detti appunto “Disegnalibri”. 

Il 6 ottobre, al Bar Borgomella, sono stati messi all’asta i dipinti realizzati dal Collettivo “In Essere” con inchiostri su 

carta. Nonostante la semplicità del materiale, c’erano varietà e ricchezza di stili diversi: c’erano figure astrattamente geometriche, paesaggi urbani disegnati da linee nere su bianco, variopinti alberelli, animali, ritratti, volti abbozzati su sfondo colorato, fino ad arrivare allo scioglimento della forma in linee o colori. 

Il battitore d’asta era Luigi Viviani Bigiai, uno degli artisti. Con pazienza e abilità, le vendite sono state sufficienti a raccogliere una somma non disprezzabile per il Comitato Nour. Ci spiace per Oscar Wilde, ma non è affatto vero (come lui dice) che “tutta l’arte è completamente inutile”.

Erica Gazzoldi