In questo momento, nel mondo, sono in corso ben 59 guerre. Ci sono Paesi e terre martoriate dai bombardamenti, popolazioni che vivono quotidianamente l’orrore di missili e armi sempre più sofisticate in grado di annientare intere aree in pochi secondi. Un orrore costante che ci viene ricordato ogni giorno dai notiziari e al quale è purtroppo possibile abituarsi e prestare sempre meno attenzione. Il sangue versato in quelle terre intrise di violenza, in realtà, riguarda ciascuno di noi. I conflitti, che sembrano lontani geograficamente, hanno forti ripercussioni anche in Europa e in Italia e generano povertà, migrazioni e disastri ecologici per il nostro Pianeta. Per contribuire a sensibilizzare il mondo sull’importanza della Pace, è stata promossa, a Manerbio e in altre località del territorio bresciano, una giornata di riflessione su questi temi. Il prossimo 23 novembre, su iniziativa del Coordinamento cittadini per la Pace Manerbio e Bassa Bresciana Centrale, si svolgerà, infatti, a Manerbio, un dibattito e a seguire una marcia della Pace che partirà dal cortile di palazzo Luzzago alle ore 18,00. Il dibattito vedrà relatori di alto profilo ed esperti in questo ambito. Parteciperanno al convegno don Fabio Corazzina, impegnato da tempo a promuovere il dialogo sulla Pace, Francesco Vignarca della Rete Italiana Pace e Disarmo che toccherà il tema della campagna “Italia Ripensaci” che coinvolge le amministrazioni, Camilla Bianchi per il Coordinamento Provinciale degli enti locali e un rappresentante delle ACLI BRESCIANE per discutere sull’importanza di portare questi temi tra le persone che si devono fare promotrici del messaggio di Pace. Saranno presenti anche i sindaci che hanno aderito alla campagna per il “Trattato di non proliferazione delle armi nucleari”. Dopo aver contattato il Vicario Episcopale è stata formalizzata l’adesione da parte delle parrocchie della pianura bresciana che promuoveranno l’evento – promosso da Conoscere e Partecipare, Uisp Manerbio, Jangada, Acli Bresciane, Rete Italiana Pace e Disarmo, ANPI, InterMed Onlus,Campagna Italiana contro le mine Onlus,Slow Food terre e acque bresciane, OPAL – e parteciperanno alla “Marcia della Pace”. Gli obiettivi del “Coordinamento cittadini per la Pace” sono quelli di accrescere la consapevolezza di azioni e interventi finalizzati a promuovere la Pace, coinvolgere i giovani, il mondo della scuola e quello associativo che devono impegnarsi a diffondere la cultura della Pace e della cooperazione e puntare i riflettori sul “Trattato messa al bando delle armi nucleari”. Per quanto riguarda quest’ultimo punto sono già 60 i paesi del territorio bresciano che hanno aderito alla campagna “Italia ripensaci”. Ad oggi, Leno è stato l’ultimo paese firmatario e il sindaco Cristina Tedaldi, insieme ad altri primi cittadini, sarà presente all’evento per portare la propria testimonianza. Dario Selleri di “Conoscere & Partecipare” afferma che “non sta a noi decidere chi ha ragione e chi ha torto e quindi nel dibattito non si interverrà sull’analisi delle cause dei conflitti in corso, ma solo sul concetto di Pace e su come ognuno di noi può impegnarsi per promuoverla”. La pace si celebra ogni anno il 21 settembre, data che è stata istituita il 30 novembre del 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La Giornata Internazionale della Pace nasce dalla volontà di creare un giorno all’insegna della Pace mondiale e della non violenza e oggi più che mai assume un significato davvero importante. Ma il 21 settembre non può più essere, oggi, l’unico giorno in cui si ricorda la necessita di vivere in un mondo pacifico. In questa giornata, come in quella del 23 novembre e come, del resto, ogni giorno, è importante sensibilizzare su questo tema la popolazione mondiale e spingere le organizzazioni governative e non e tutti gli individui, a concentrarsi sulla promozione di azioni educative per sensibilizzare la società civile sul tema della Pace globale. Far luce sulle guerre è il primo passo per porre fine ad ogni ostilità e la lotta a questa piaga nasce necessariamente dalla consapevolezza, dalla sensibilità e dalla conoscenza. Per raggiungere l’obiettivo della Pace è importante attuare una serie di strategie e impegnarsi quotidianamente in azioni concrete, tanto a livello singolare quanto a livello collettivo. Oltre alla diplomazia e alla mediazione, è necessario promuovere una educazione per la pace. Le istituzioni educative, tra cui la famiglia e la scuola, dovrebbero promuovere i valori della Pace, della tolleranza e delle diversità culturale. I diritti umani e la giustizia sono i veicoli principali che concorrono alla costruzione di una società pacifica. La giustizia sociale e l’accesso equo alle risorse sono una parte integrante di questo processo. Ma un mondo in Pace è anche un mondo sostenibile. Gli sforzi per affrontare i problemi ambientali e promuovere lo sviluppo sostenibile sono imprescindibili per prevenire i conflitti legati alle risorse naturali. In questa ottica si inserisce l’iniziativa del 23 novembre dal titolo “”PACE: Quale impegno per la pace e la cooperazione”. Si tratta di un appuntamento finalizzato a portare all’attenzione dei cittadini sensibili al tema, le connessioni tra i conflitti in corso e l’urgenza di affrontare la Pace come esigenza primaria per l’uomo.
Barbara Appiani