“Simone Ghidini, Benzi per gli amici, ha risposto all’invito del suo Signore […] è volato da Lui. Non potremo mai dimenticare la sua generosità e il suo amore a servizio dell’Oratorio, sempre con grande disponibilità e gentilezza. Grazie anche per la donazione degli organi che diventerà vita per altri fratelli. Grazie, Benzi! Non ti dimenticheremo mai! Salutaci Crodo (Fausto Astori, ndr), certamente ti è venuto incontro!”. Con queste toccanti parole è stato ricordato dalla pagina Facebook dell’Oratorio San Giovanni Bosco di Rovato e con cui è stata data notizia della morte di Simone Ghidini spentosi all’età di 49 anni, a causa di alcune gravi conseguenze riportate in una caduta in bicicletta.
Benzi – soprannominato così per l’attività di benzinaio che fin da ragazzo svolgeva con dedizione al distributore di Erbusco, zona rotonda Bonomelli, sapeva conquistare tutti con la sua voglia di fare, la sua gentilezza e con il timido sorriso che accompagnava ogni sua parola. La sua morte, così prematura, lascia un dolere immenso nella Città di Rovato, tra i volontari dell’Oratorio e tra i tanti che lì vi sono cresciuti e che hanno condiviso un pezzo di strada proprio in quella casa dei giovani che è stata e sarà sempre una palestra di vita.
“Ha frequentato l’oratorio fin da piccolo e non si è mai staccato – ha dichiarato alla stampa il Curato don Giuseppe Baccanelli – Il suo compito prezioso era quello delle manutenzioni, soprattutto del verde. La cosa più importante che lui mi lascia è il senso del lavoro, il considerare l’oratorio come suo e quindi il prendersene cura offrendo tempo, inventiva, voglia di fare. Era un ragazzo silenzioso, mite, che teneva tantissimo all’oratorio e lavorava instancabilmente per renderlo sempre più bello. Simone si dava tanto da fare, non sono tanti quelli come lui, è stato un grande collaboratore che ha restituito negli anni da adulto quello che ha imparato da ragazzo”.
Nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta di Rovato sono stati celebrati, molto partecipati, i funerali. La famiglia, proprio nel ricordo della generosità di Simone, ha chiesto di non inviare fiori, ma di effettuare offerte all’oratorio. “Se ne è andato come ha vissuto, donandosi ancora ad altri, come ha sempre fatto”, ha dichiarato il fratello.
Dalle pagine di Paese Mio lasciamo spazio a due sue cari amico Carlo e Flavio, per un saluto e ricordo speciale: “Un amico su cui si poteva contare davvero, una rarità! Simone per noi era questo. Ragazzo semplice, con solidi valori che ha saputo trasmetterci con le parole e con i fatti fra le mura dell’Oratorio e non solo. In una società dove spesso si guarda solo al proprio orto, Simone è l’esempio che tutti dovremmo cercare di seguire. Ci mancherà tantissimo”.
Mauro Ferrari