Egr. Direttore, nella lettera del “gruppo civico Manerbio Incontra” apparsa sull’ultima edizione di Paese Mio, leggo un elenco preciso delle cose fatte dal loro insediamento, contrapposto alle presunte o reali mancanze della amministrazione precedente. Leggendo mi sorgono però alcune considerazioni che mi permetto di esporre sinteticamente: 1) L’’ostentazione sempre più diffusa in politica del termine CIVICO: “Manerbio incontra” è una coalizione di partiti di destra: LEGA, FI e FdL, come emerso anche da immagini della campagna elettorale con i simboli di partito e come dichiarato all’indomani della vittoria anche da un autorevole esponente leghista locale. Tra l’altro, chi al di fuori dei partiti, si era impegnato per la loro campagna elettorale, si è già svincolato, accusandoli di immobilismo. Quindi, questa è un’amministrazione di destra, senza ombra di civismo; È semplicemente un fatto e non si capisce il perché lo nascondano. Che poi la coalizione, per chiudere gli accordi elettorali, abbia dovuto affidarsi all’immagine “rassicurante” di un ex assessore della attuale opposizione, candidato a Sindaco come super partes, è stato solo per tacciare le diatribe interne di una parte politica notoriamente litigiosa (ci sono più esempi, dal Governo centrale in giù e questo avrebbe reso difficile amministrare).. 2) Nella lettera si parla anche di Finchimica a proposito di atteggiamenti di trasparenza e comunicazione, non mi fermerò su questo punto, ma mi sembra di ricordare che l’argomento sia stato aperto solo grazie all’azione di un gruppo di cittadinanza attiva che lavora da più di un anno e che l’amministrazione si sia mossa solo quando non poteva più ignorare i dati oggettivi. 3) Infine mi preme sottolineare il “caso” Tigli area ex Marzotto, tema troppo in fretta derubricato: qui l’amministrazione non trova altra difesa che confondere le responsabilità con quelle dell’amministrazione precedente, azione inutile perché gli errori dei precedenti amministratori sono già stati giudicati dai cittadini con il risultato elettorale. Adesso sono gli amministratori in carica a dover “fare”, senza trincerarsi dietro errori altrui per celare la propria inefficienza. Il taglio, pur su area privata è un depauperamento di patrimonio pubblico e si dovrebbe agire con la proprietà compensando con azioni utili per i cittadini: ad esempio, facendosi conferire l’area del parcheggio, attraverso convenzioni gratuite o altro strumento, in modo da regolamentare e tutelare uno spazio che “de facto” già viene usata cosi. E magari anche riaprire con la proprietà il tema area Marzotto? Sono ben 21 anni che tutti si trincerano dietro la “proprietà privata “, ma la politica deve saper creare le condizioni per un dialogo costruttivo. Considerando anche che, in occasione del famigerato taglio dei tigli, sono comunque intervenuti con mezzi e risorse pubbliche per ripulire un’area privata come il parcheggio…
Cristina Cavallini