Apprendiamo con preoccupazione da alcuni articoli di giornale il pensiero del Primo cittadino di Manerbio in merito ad una petizione riferita a Finchimica che, tra l’altro, ci risulta non ancora presentata; viene spontaneo chiedersi quindi le motivazioni di questa presa di posizione preventiva e così netta, che denota secondo noi una debolezza POLITICA in quanto una petizione viene presentata NON CONTRO un’amministrazione comunale ma per avere risposte precise in merito ad un argomento. Quindi perchè una petizione popolare fa cosi paura? La petizione, ricordiamolo, è uno strumento democratico previsto dal nostro ordinamento ed è uno strumento attraverso cui i cittadini esercitano i loro diritti, è una forma di democrazia partecipativa fondamentale e definirlo “strumento inadeguato” è gravissimo proprio per la tenuta democratica, per evitare pericolose “derive autoritarie”. Lo è ancor di più se consideriamo che alla prima petizione l’amministrazione comunale non ha risposto come prevede invece lo Statuto, risultando così inadempiente verso i regolamenti dello stesso Comune che rappresenta. Un Sindaco e tutti gli amministratori, sono tenuti a rispettare i regolamenti e a dare risposte ai cittadini.
Ricordiamoci che si viene eletti, tra l’altro, “pro tempore”.
La richiesta di informazioni è più che legittima, importantissima anche la richiesta di ripristino della commissione RIR. Non basta che il Comune svolga gli adempimenti d’obbligo, comunicandoli ai giornali come azioni eccezionali, mentre nei primi passaggi di questa vicenda addirittura minimizzava sui rischi che invece sono emersi chiari, anche grazie alla costanza di quegli stessi cittadini. Come M5S Manerbio difenderemo sempre tutti quegli strumenti che facilitano la partecipazione delle persone alla “res publica “.
Cristina Cavallini
Attivisti M5S Manerbio