L’azzurro del cielo… il verde, bianco e rosso del tricolore che rappresentano la nostra Patria, sono stati lo scorso anno i colori prescelti per rappresentare i festeggiamenti relativi ai cento dalla nascita dell’Aeronautica Militare Italiana. L’azzurro che riecheggia il colore del cielo è diventato motivo di vita e passione per quanti hanno indossato e indossano la divisa che da sempre contraddistingue la più giovane della Forze Armate Italiane. Uno slancio emotivo che finisce col contagiare anche quanti vivono nelle famiglie dove sull’appendiabiti all’ingresso di casa primeggia la divisa con l’aquila dell’Aeronautica. È questo spirito “azzurro” che ho intravisto fin dalle prime battute del nostro colloquio, in Antonio Serio presidente dell’Associazione Arma Aeronautica di Calvisano, Visano e Carpenedolo. Non poteva essere altrimenti considerato che il Maresciallo Capo (classe 1954 nato a Lequile in provincia di Lecce) oggi in pensione, dopo aver superato nel 1972 il concorso per Sottufficiali è “atterrato” l’anno successivo nella Base Aerea del 6° Stormo Caccia di Ghedi per restarci fino al momento del congedo. “Il mio incarico – sono parole di Antonio – è stato quello di specialista montatore. un ruolo cruciale nella manutenzione degli aeromobili. Una responsabilità volta ad assicurare prima gli F-104 Starfighter poi i Tornado sempre pronti in condizioni ottimali sulla linea di volo. Gli specialisti montatori sono preparati per la manutenzione e riparazione degli aeromobili attraverso ispezioni, smontaggi e rimontaggi di componenti e sistemi in sinergia con gli altri specialisti”. A significare in buona sostanza che le vite dei piloti sono affidate anche agli “equipaggi” di terra. “Operazioni – riprende Antonio – che ti rendono orgoglioso. Ricordo la volta, posso sbagliarmi ma credo fosse la prima in assoluto, che abbiamo cambiata l’ala ad un Tornado. Ala che durante il volo assume una geometria variabile. Abbiamo riempito di azoto liquido un perno cavo, che restringendosi sotto l’azione del freddo ha consentito il successo dell’operazione”. Ma il Primo Maresciallo non è solo famiglia e Arma Azzurra. Il richiamo dell’impegno civile ha avuto un ruolo importante, facendogli vestire i panni impegnativi di assessore nel Comune di Ghedi a favore delle politiche giovanili, sport e in istruzione. Il calcio (cuore interista) giocato da centrocampista prima e in panchina da allenatore poi, ha avuto sul suo calendario uno spazio importante. Non poteva mancare la motocicletta, una Triumph 900, a cavalcioni della quale ha percorso Ghedi-Lecce-Ghedi realizzando un sogno coltivato fin da giovane. “Colgo l’opportunità – s’avvia a concludere Antonio – per ringraziare gli iscritti al sodalizio e il segretario Giuseppe Binosi che mi affiancano nel delicato compito che ci è stato affidato. Promuovere l’Aereonautica dove chiamati”. Ad multos annos Antonio.
Enzo Trigiani