Il Criaf, Centro Riabilitazione Infanzia Adolescenza Famiglia, compie 25 anni di attività. Particolarmente operativo anche sul territorio di Manerbio – oltre che su tutta la provincia bresciana e cremonese – questo centro, con sedi a Pontevico e Cremona, rappresenta un osservatorio privilegiato su tutte le problematiche relative alla adolescenza. Il Criaf segue 40 scuole bresciane, tra le quali anche quelle di Manerbio, dove ha sportelli di ascolto e di aiuto e organizza incontri rivolti, non solo ai ragazzi, ma anche ai docenti e alle famiglie. “Esiste un vero e proprio impoverimento relazionale” dichiara Paola Cattenati, responsabile del centro e membro della commissione ministeriale sul disagio e bullismo dal 2007, oltre che membro della commissione ministeriale per la prevenzione della violenza di genere “gli adolescenti faticano ad instaurare rapporti con i pari ma anche con gli adulti. Sono spesso coinvolti in situazioni di bullismo e cyberbullismo e faticano a costruire la loro identità”. Le ragazze sono più frequentemente vittime di atti di cyberbullismo, ma esiste anche una quota di femmine che colpiscono le compagne per isolarle e deriderle, soprattutto negli anni della pre-adolescenza, quando i tempi dello sviluppo fisico non sono uguali per tutte. Secondo i dati di Save the Children il 71% di bambini e adolescenti, tra i 6 e i 17 anni, che vivono in Lombardia, utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone (la media nazionale è il 73%). Grazie ad una serie di interviste, effettuate dal Criaf agli studenti della scuola secondaria di primo grado, è emerso che questi ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 13 anni, trascorrono dalle 4 alle 6 ore al giorno sui dispositivi elettronici in particolare sui cellulari. Le ragazzine si concentrano prevalentemente sui social ed hanno come esempio le influencer del momento. Si confrontano, così, con la giovane di turno che mostra la sua forma fisica, il taglio di capelli, il trucco e l’outfit. Si tratta, spesso, di modelli distanti e fuorvianti che generano disorientamento e frustrazione. I giovani maschi, invece, trascorrono ore sui giochi elettronici, estraniandosi dalla realtà. Il tempo trascorso in rete è rubato allo studio e alla socialità e genera grande distrazione, precisa Cattenati. “L’identità passa attraverso la rete” spiega Cattenati “esiste un continuo confronto con gli altri e aumentano i disagi”. Crescono in modo esponenziale anche i casi di adolescenti che soffrono di disturbi alimentari, soprattutto anoressia e bulimia, ma anche casi di autolesionismo che in Italia, portano qualche volta anche a gesti estremi. “Il nostro è un intervento a 360 gradi” ricorda la responsabile del Criaf “operiamo non solo sui ragazzi ma anche sui docenti e sulle famiglie”. Nell’ambito del progetto “Secor-Net – relazioni sicure dentro e fuori la rete” 2023, promosso dal Consiglio dei Ministri, l’Associazione Criaf, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Brescia ed ATS Brescia, ha avviato un palinsesto formativo di primo livello indirizzato ai docenti della Provincia di Brescia, con l’obiettivo di definire le linee guida operative per far fronte alle nuove emergenze nel panorama adolescenziale. Il progetto ha coinvolto circa 700 insegnanti in provincia di Brescia. Questi progetti hanno consentito di redarre delle linee operative, utili per le scuole, per interpretare i segnali, riconoscere i fattori di rischio (ad esempio, l’elevata competitività all’interno delle classi che può generare violenza) e prevenire il dilagare di cyberbullismo e violenza. Il lavoro svolto dal Criaf, in 25 anni di attività, è uno spaccato di realtà su dinamiche adolescenziali e famigliari di grande valenza sociale e fotografa un vero e proprio cambiamento epocale.
Barbara Appiani