Il dibattito del 27 gennaio scorso, presso il teatro Memo Bortolozzi di Manerbio, ha avuto effetti positivi. Il gruppo “Conoscere e partecipare”, che ha organizzato l’evento, è stato – a seguito di quell’incontro – contattato per due importanti progetti che riguardano la pianura bresciana. Il primo evento, a livello interprovinciale, è relativo al suolo, mentre il secondo alla tutela del fiume Mella. Non solo. Come spiega Dario Selleri, referente del gruppo “Conoscere e partecipare”, da quel dibattito proficuo, che ha visto un teatro stracolmo di persone, è scaturito anche l’invito, da parte del neonato gruppo di coordinamento contro il consumo di suolo “Salviamo il suolo”, ad instaurare un rapporto di collaborazione in modo da far parte, così, dell’organizzazione operativa che si è data l’obiettivo di chiedere, a Regione Lombardia, la modifica della Legge Regionale 31 su iniziativa popolare che riguarda il consumo di suolo. Come emerso dal dibattito “Ambiente e territorio”, la Lombardia è la prima Regione in Italia per consumo di suolo. Basti pensare che l’anno scorso sono stati consumati 908 ettari, tolti principalmente all’agricoltura. La provincia di Brescia traina la classifica e pesa per il 14,4% sul totale della Regione e consuma suolo in un anno, quanto l’intero Abruzzo e metà dell’intero dato della regione Toscana. “Si rende, quindi, urgente una presa di posizione da parte della società civile che, con l’evento che siamo chiamati ad organizzare, vuole coinvolgere associazioni, comitati e gruppi di cittadini per la prima manifestazione unitaria su 2 province, su questo tema” ha spiegato Selleri “l’incontro di Manerbio, in questo caso, ha dato la spinta e la forza per cominciare questo percorso e ha dato coraggio ai vari gruppi, di unirsi in una unica sigla per tutelare “l’ecosistema suolo”. Conoscere e partecipare, insieme al coordinamento “Salviamo il suolo” parteciperà all’importante manifestazione “Festa della natura in città” il 20 aprile prossimo al parco delle Cave promossa dalla Consulta ambiente di Brescia mentre per la provincia di Bergamo è stato scelto come simbolo, il Santuario di Caravaggio, minacciato dall’ennesima logistica. Altro importante risultato dopo l’incontro al teatro Memo Bortolozzi, è stato ottenuto nell’ambito della tematica del “fiume Mella”. Dopo aver presentato, grazie all’intervento di Assoverde, il progetto “Il Respiro della Terra” – che tra le finalità ha il contratto di fiume – al gruppo Conoscere & Partecipare è stato chiesto di  coordinare una serie di realtà locali, partendo appunto dal progetto dell’associazione manerbiese. L’obiettivo è quello di creare un grande network che comprenda i diversi attori presenti sul territorio della Bassa, coinvolgendo anche le amministrazioni locali dei paesi interessati. “Sono davvero numerose le realtà che hanno a cuore il futuro del nostro fiume” precisa Selleri. Già nel 2006 uno studio del Politecnico di Milano, proponeva un “Contratto di Fiume”. Purtroppo il progetto – che non è stato avviato – non includeva la Bassa Bresciana ma partiva dalla Valle Trompia e terminava a Brescia. Ora l’obiettivo di questo gruppo di lavoro è quello di rilanciare il “Contratto di Fiume” che coinvolga tutti i territori bagnati dalle acque del Mella. “Cercheremo di fare leva sull’importanza del nostro fiume, per coinvolgere tutti, dalla società civile alle pubbliche autorità, e fungere, così, da riferimento nella pianura bresciana” ha asserito Selleri “Come gruppo Conoscere & Partecipare siamo orgogliosi di aver contribuito ad innescare un dialogo costruttivo sull’importanza del suolo, della sua tutela e sul fiume Mella”. Ma il gruppo di cittadinanza attiva precisa anche la volontà di voler trattare, oltre alle tematiche ambientali, anche altre questioni molto urgenti come quelle relative alla pace. “Stiamo organizzando a Manerbio un progetto dedicato alla PACE in collaborazione con varie realtà associative” ha concluso Selleri “crediamo di poter arrivare ad un evento a giugno che vorrà essere solo una prima tappa di un ampio percorso rivolto a questa tematica”. 

Barbara Appiani