Quando è nata l’associazione Chirone e quali obiettivi si propone?
Chirone esiste dal 2010, ma dal 2020 ha avviato un percorso di profonda trasformazione che l’ha portata a ridefinire la propria missione. Da allora, infatti, ci occupiamo esclusivamente di cultura e divulgazione scientifica. Il nostro obiettivo è quello di accendere nelle persone – adulti e bambini – la passione per la scoperta, avvicinandoli al pensiero scientifico. Lo facciamo con incontri, progetti scolastici, laboratori didattici, pubblicazioni, podcast e webinar, cercando di rendere ogni attività gratuita o comunque economicamente sostenibile.
Da chi è formato il team?
Chirone è guidata da un Direttivo di under35, mentre i nostri collaboratori, che sono una quarantina, sono prevalentemente under30. Mi affiancano nel Consiglio Laura Fiameni, dottoressa di ricerca in Ingegneria Meccanica e industriale, Emanuele Penocchio, Ricercatore di Chimica Postdoc alla Northwestern University di Chicago, Luisa Candido, Ingegnera industriale in Terna, Claudio Mor, Ingegnere elettronico presso Tattile, Chiara Fiameni, Clinical Study Coordinator dell’Università di Torino e Daniele Serra, Ingegnere energetico impiegato in un’organizzazione internazionale.
L’associazione manerbiese ha un’operatività anche oltre i confini del nostro territorio?
Sì, ormai superiamo i confini di Manerbio. In questi anni Chirone ha collaborato con l’IIS Pascal, l’Istituto Comprensivo, la Fondazione Ferrari e con l’Amministrazione Comunale. Ma da qualche tempo ci siamo allargati alla provincia, lavorando con i Comuni di Offlaga, Verolavecchia, Coccaglio e Poncarale, oltre alle scuole di Flero, Ghedi ed Orzinuovi. Siamo partner dell’Università degli Studi di Brescia e abbiamo avuto l’opportunità di svolgere attività anche per conto dell’Azione Cattolica nazionale che ci ha coinvolto in alcuni momenti formativi a Roma e in Abruzzo e ci ha inserito quale esempio virtuoso nel suo bilancio di sostenibilità. Non da ultimo, Regione Lombardia ci ha invitato a prendere parte all’ultima edizione della Fiera dell’Educazione Ambientale svoltasi a Milano nell’ottobre 2023. Speriamo di partire presto anche con alcune attività a Torino e a Bologna.
Recentemente, con il progetto “Scienze tra le righe”, l’associazione si è aggiudicata un bando da 33 mila euro. Di cosa si tratta?
Questo finanziamento è stato per noi un grande risultato, un riconoscimento di cui andiamo fieri. Il Centro per il Libro e la Lettura, che è ente autonomo del Ministero della Cultura, ha scelto di finanziare il nostro progetto e pochi altri in Italia, per rafforzare le competenze di lettura in alunni e insegnanti. Attraverso questo progetto stiamo formando circa 150 docenti delle nostre scuole a ripensare le tecniche per avvicinare i più giovani alla lettura, appassionandoli. Parliamo di STEM, videogame, giochi di ruolo, booktrailer: tanta carne al fuoco che sarà convogliato in un nuovo portale formativo gratuito raggiungibile all’indirizzo: www.scienzatralerighe.it.
L’associazione promuove anche iniziative di formazione finalizzate al rispetto ambientale ed ha ottenuto un finanziamento regionale proprio in questo ambito. Ce ne parla?
Per il secondo anno consecutivo Chirone ha ottenuto il riconoscimento di “progetto di qualità” e un contributo economico da parte di Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Le attività del progetto “Amphibia: avventure educative tra terra, aria e acqua” si svolgeranno in questo anno scolastico e nel successivo coinvolgendo la Fondazione Ferrari e gli Istituti Comprensivi di Manerbio, Flero, Gottolengo e Pralboino. Lavoreremo sui temi dell’inquinamento di acqua, aria e terra e sull’interazione tra educazione ambientale e discipline STEM come la programmazione, l’elettronica e l’ingegneria.
Infine, dedicheremo particolare attenzione al Fiume Mella con un’attività di studio che ne monitori le condizioni di salute e ricostruisca la storia e il suo legame con le comunità nate e cresciute lungo le sue sponde.
Quali sono i progetti futuri?
Abbiamo decisamente tante idee per la testa! Abbiamo dato vita, in collaborazione con un docente universitario, ad un gruppo di lavoro su Intelligenza Digitale e didattica, costruendo nuovi percorsi di apprendimento. Vogliamo anche realizzare uno “zoo” di protozoi ed esseri unicellulari per permettere a bambini ed adulti di immergersi nel mondo del microscopico. A breve partiranno alcuni corsi di coding per ragazzi del Centro Bresciano Down e alcune attività nelle Case di Riposo di Manerbio e di Bagnolo. Saremo in prima fila per supportare e affiancare le scuole che ce lo chiederanno nell’implementazione del PNRR e dei progetti di rafforzamento delle competenze nel campo del coding, dell’educazione ambientale e delle scienze in generale. Una grande mole di attività che è possibile grazie agli enti che ci sostengono, come Fondazione Comunità Bresciana e Fondazione ASM, ma anche grazie ai cittadini che hanno scelto di sostenerci con una donazione oppure destinandoci il loro 5×1000 con la dichiarazione dei redditi.
Chi vuole seguire tutte queste attività può visitare i nostri profili su Facebook e Instagram o il sito www.chirone.eu.
Quanto crede che sia importante oggi promuovere progetti culturali, extra scolastici, rivolti alle nuove generazioni?
Tantissimo. Non si può demandare ogni responsabilità educativa alla Scuola, che pure rimane un’istituzione da tutelare e sostenere. Dobbiamo tutti impegnarci per essere comunità educante, costruendo una continuità tra i banchi di scuola, la famiglia e il società.
Chirone prova a farlo con proposte accattivanti e basate sul metodo induttivo: invitiamo i giovani ad essere protagonisti dei laboratori didattici, osservando la realtà, provando a descriverla e a comprenderla. Accompagnati dai nostri educatori, li spingiamo a confrontarsi orizzontalmente, a verificare la loro ipotesi e a giungere – insieme – alla spiegazione di un fenomeno.
Non vogliamo insegnar loro tanto una nozione, ma un modo di vivere, pensando in modo libero.
Mi piace evidenziare che anche i nostri collaboratori, quasi tutti under30, fanno parte delle “nuove generazioni”. Li coinvolgiamo attivamente come protagonisti nella realizzazione delle attività, nell’elaborazione delle proposte didattiche e soprattutto riconosciamo il loro lavoro con una giusta retribuzione. Un segnale per noi importante, visto che viviamo una società che non da spazio ai giovani e chiede loro di impegnarsi sempre e soltanto gratis.
Possiamo dire che cerchiamo di fare la nostra parte portando esperti, opportunità, nuovi strumenti e risorse economiche nei territori in cui siamo attivi.