Si è svolta nella mattinata del 12 gennaio scorso, presso il palazzo municipale, la conferenza stampa indetta dal CPT, il Comitato Pedagogico Territoriale Oglio Ovest, organizzazione con finalità formative pedagogiche rivolte a genitori e insegnanti, da realizzarsi grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia.
Come spiegato dall’assessore Valentina Bergo in apertura di conferenza, grazie alla Legge 13 luglio 2015, n. 107, che ha istituito il “Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni”, al Decreto Legislativo n. 65 del 13 aprile 2017 e alla Dgr n. 5618/2021 (Delibera regionale) relativa al “Sistema integrato dei servizi di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni”, sono previstifondi per il finanziamento di progetti concreti basati sulle necessità relative a questa fascia d’età, da attuarsi con insegnanti e genitori.
Nello specifico, in coerenza con le finalità contenute nel “Piano di azione nazionale pluriennale”, il finanziamento prevede che una quota corrispondente al 5% dell’importo dell’intero contributo annuale statale venga destinata ai Comuni. Per il distretto Oglio Ovest si tratta di un importo pari a circa € 42.000 da destinarsi alla formazione del personale educativo e docente ed al finanziamento dei coordinamenti pedagogici territoriali.
Il 9 novembre 2022 si è costituito il Coordinamento Pedagogico Territoriale per il Distretto 7 Oglio Ovest che ha portato alla formazione di un Comitato Locale 0-6 anni, composto da rappresentanti dei comuni, dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia dell’ambito territoriale di competenza.
Nel corso della conferenza sono intervenuti, oltre all’assessore Bergo, il presidente del Comitato dott. Lucio Bonometti ed il consigliere regionale Diego Invernici.
La dott.ssa Bergo, oltre ad aver illustrato la parte normativa, ha spiegato che, a livello nazionale, alle Amministrazioni Comunali del nord Italia è stato richiesto di aumentare i posti nido e le sezioni primavera del 33% rispetto all’attuale capienza, e di pensare ad un miglioramento e ad un efficientamento dei percorsi e dei servizi legati a questa fascia d’età.
Il presidente del C.P.T. dott. Lucio Bonometti (direttore di plesso dell’Istituto Canossiano “Annunciata Cosi” di Rovato) ha evidenziato come i bisogni delle famiglie siano diversi rispetto a 15 anni fa: è venuto meno il modello trasmissivo educativo all’interno del nucleo familiare e sì è verificata un’alta concentrazione di extracomunitari, dovuta al fenomeno migratorio. Tutto ciò ha portato il legislatore a riflessioni legate al dare risposte concrete alle esigenze educative di questa fascia d’età. Le risorse messe in campo devono essere destinate alla formazione di insegnanti e genitori, con un orientamento primario alla comprensione dei bisogni di questi ultimi.
Sia per gli uni che per gli altri, saranno realizzati a breve interventi formativi con professionisti del settore e del nostro territorio. Bonometti ha spiegato come si sia preferito costruire un percorso formativo su misura, piuttosto che affidare il pacchetto formativo ad enti specializzati esterni. Successivamente alla prima fase di natura formativa, si procederà poi a strutturare una serie di servizi da offrire alle scuole sulla base dei bisogni di bambini e famiglie.
Il programma formativo per le famiglie prevede incontri con professionisti sui temi dell’alimentazione, sulle malattie e sul rapporto di coppia (si veda relativo programma); si terranno con un doppio percorso a Rovato e, sempre sugli stessi temi, a Chiari e Rudiano.
Pu essendo Rovato capofila del progetto, si intende coinvolgere tutti i paesi e garantendo equità e parità a tutte le scuole, siano esse statali o private.
Il consigliere regionale Diego Invernici (membro della commissione regionale istruzione, formazione e occupazione) ha spiegato come il periodo pandemico abbia cambiato profondamente le dinamiche sociali, tanto da indurre il legislatore ad attenzionare meglio i bisogni delle famiglie e dei bambini da un punto di vista pedagogico.
«Le istituzioni – ha detto – hanno necessità di avere un territorio pronto a recepire e a investire le risorse in modo efficace. Inizialmente la regione è stata rigida nella finalizzazione di questi fondi alla formazione dei docenti in modo che poi possano efficacemente proporre attività utili sul territorio di competenza. Dobbiamo ripartire dalla famiglia per arrivare ad uno sviluppo sano della società; occorre formare bene i docenti per formare bene i genitori».
Per quanto concerne la seconda fase (quella dell’erogazione di servizi specifici), la Regione Lombardia è disponibile a rivedere determinate norme in modo da rendere la destinazione dei finanziamenti più funzionale ai servizi.
«La cosa positiva di questo progetto – ha concluso Invernici – è che si è sviluppato dal basso: è nato infatti dalla concertazione tra famiglie, dirigenti scolastici, amministratori pubblici ed istituzioni, e questo non è banale perché spesso i progetti vengono calati dall’alto e rischiano di non sodisfare le vere esigenze dei cittadini. La Regione c’è e resta aperta a variazioni necessarie man mano che i progetti troveranno esecuzione pratica».
Emanuele Lopez