Formarsi per conoscere, per crescere, per creare: un mantra che, specie in questi ultimi decenni, sintetizza la sempre più presente necessità di non limitarsi al “noto”, ma di esplorare, almeno professionalmente parlando, orizzonti sempre nuovi. Questo lo spirito che ha animato Germana Anni, nota estetista orceana, nell’affrontare un percorso di formazione universitaria dedicato alla cosmetologia.
Germana, dopo trent’anni di “onorato servizio” davanti a specchi e trousse nel tuo centro estetico, cosa ti ha spinto a metterti ancora in gioco?
La volontà di migliorare, di crescere e, soprattutto, di offrire alle tante clienti che si affidano alle nostre cure le soluzioni più adatte per la loro pelle, per il loro incarnato, per le stagioni della loro vita e le occasioni di ogni giorno.
Insomma, una missione non da poco! In costa si è sostanziato, dunque, questo percorso?
Ho deciso, ormai circa un anno fa, di intraprendere un corso molto intenso tenuto presso la facoltà di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara per poter ottenere la qualifica di Cosmetista. È stata devo ammetterlo, un’esperienza veramente stimolante, che mi ha permesso di conoscere nuove tecniche e un approccio completamente diverso al mondo del make-up e della skin-care.
Un plus, dunque, rispetto alla formazione di una semplice estetista…
Senza dubbio. L’approccio di una cosmetista, a ben guardare, è profondamente diverso. Non basta avere buon gusto estetico e saper consigliare con intelligenza coloro che si affidano alle nostre attenzioni, ma è necessario partire da una conoscenza approfondita e consapevole dei prodotti, ciò che costituisce l’elemento principe del nostro intervento sulla pelle. Un’esperienza, quella maturata durante questi mesi, che è scaturita dallo studio, teorico e pratico, dell’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), tutto il novero dei prodotti e delle materie prime necessarie per dare vita ad un cosmetico, tanto per il maquillage e della skin-care.
Corsi, si capisce, con un’evidente ricaduta pratica: corretto?
Un’enorme ricaduta pratica, mi verrebbe da dire. Del resto, grazie all’acquisizione di queste basi essenziali, è possibile indagare davvero nel profondo la natura di ogni prodotto cosmetico, comprenderne appieno le funzioni, i benefici e l’opportunità, dunque, di utilizzarlo o meno nei trattamenti che offriamo alle nostre clienti, personalizzando sempre più la loro esperienza. Ogni “ingrediente”, del resto, ha una sua peculiarità e, proprio in virtù di quest’ultima, sa sprigionare al massimo le sue potenzialità solo se sfruttato al meglio.
Un tuo commento complessivo, in chiusura?
Sono certa che questo percorso, faticoso ma sicuramente arricchente, sia stato in grado di definire in modo ancora più preciso la mia dimensione di professionista della cura e bellezza della pelle. Un risultato che ho tanto apprezzato da spingermi, l’anno venturo, a iscrivermi ad un altro corso questa volta incentrato sullo studio dei profumi e delle fragranze in generale.
Leonardo Binda