Lo sport è sempre più riconosciuto come un ottimo strumento per superare qualsiasi forma di disabilità: non mancano in tal senso testimonianze importanti come quella di Paolo Scirè, 45enne di Montichiari, nuotatore paralimpico, che proprio poche settimane fa ha conquistato con la sua società, la Polisportiva No Frontiere di Brescia, la medaglia di bronzo nel campionato italiano a squadre disputato nella piscina di Lamarmora. Un risultato prestigioso, nell’anno tra l’altro in cui la città della Leonessa è Capitale italiana della Cultura, che lo ha visto primeggiare anche a livello individuale con un più che onorevole settimo posto su 21 nella specialità Stile Libero categoria S5. Insieme ad altri 21 suoi compagni di squadra (e unico monteclarense) Scirè ha consentito a Brescia di salire sul terzo gradino del podio, dietro solo alla Polisportiva Varese e alla Lazio Nuoto, e di giungere quarta sempre a squadre nella staffetta 4×50 Stile libero mista 20 punti. Per questo non nasconde l’emozione: “Devo ringraziare il presidente Nunzio Bicelli, papà del campione di nuoto Federico, la vicepresidente Annamaria Sisti e i miei tre allenatori Chiara De Sangro, Cristian Pipino e Paolo Sedaboni che mi e ci hanno consentito di ottenere questo importante piazzamento”. Chiusa quest’esperienza per il nuotatore della città dei sei colli è già tempo di prepararsi ai nuovi traguardi da cogliere in un autunno piuttosto impegnativo: il 12 novembre, infatti, a Lodi si terranno i meeting regionali seguiti a fine mese dai campionati italiani in vasca corta e, poco prima di Natale, toccherà al meeting paralimpico di Brescia nella piscina di Lamarmora. C’è poi l’ambizioso obiettivo di centrare la qualificazione nei 200 metri Stile, sfiorata in passato per un solo secondo. Scirè, che soffre dalla nascita della patologia nota come tetraparesi spastica, si allena con costanza fino 5 volte la settimana tra Brescia e Montichiari, ma non è conosciuto solo per la grande passione per questo sport: impiegato presso il Consorzio di Bonifica Medio Chiese a Calcinato, proprio nei mesi scorsi è stato insignito della medaglia d’oro dalla sezione Avis monteclarense per le 50 donazioni raggiunte dal 2006, anno della sua iscrizione al gruppo. E sempre per l’Avis si dedica alla gestione e all’aggiornamento sia del sito internet sia dei social dell’associazione. In passato, come ricorderanno in molti, è stato uno dei più assidui tifosi della Gabeca, sempre presente sugli spalti prima del Palafiera quindi del PalaGeorge per incitare la formazione cittadina. Dal carattere gioviale ed esuberante, il 45enne conosce bene il valore dell’altruismo e non esita a mettersi a disposizione degli altri, tanto da lanciare un appello: “Se persone diversamente abili volessero intraprendere un percorso nello sport e nel nuoto in particolare mi contattino. Il mio esempio dimostra che nulla è impossibile e che si può fare qualcosa di importante anche a una certa età”. Più chiaro di così…
Federico Migliorati