Ha destato, comprensibilmente, profonda preoccupazione la notizia, di qualche settimana fa, relativa al presunto inquinamento della falda sotto l’azienda Finchimica di Manerbio. Secondo i dati del piano di caratterizzazione di Arpa, effettuato lo scorso aprile dopo che, a fine 2021, in occasione di una visita ispettiva di routine all’azienda in Aia – quando furono riscontrati valori anomali in diversi piezometri – la contaminazione riguarderebbe la presenza di fitofarmaci e altre sostanze fortemente nocive. Nella falda superficiale, come riporta un articolo pubblicato sul Corriere della Sera, ci sarebbero “superamenti di composti alifatici clorurati cancerogeni, Arsenico, Ferro, Manganese, Fluoruri, Solfati, Dicloroetano, Cloroformio, Tricloroetilene. Superati anche i limiti proposti dall’Istituto Superiore di Sanità per Pendimetalin, Trifluralin”. Le sostanze chimiche presenti sarebbero davvero numerose, alcune addirittura rare e per molte di queste non esiste nemmeno un limite di legge. Per questo motivo Arpa Brescia ha interpellato direttamente l’Istituto Superiore di Sanità, da cui però non è ancora giunta risposta. Non si è fatta attendere, invece, la replica da parte dell’azienda che, attraverso una nota, ha definito “altamente fuorvianti” le informazioni divulgate a mezzo stampa, oltre che “fortemente lesive della reputazione di un’azienda che ha sempre operato con etica, responsabilità e massima serietà”. La società Finchimica esclude evidenze di rischio per la salute delle persone e dell’ambiente circostante. Tuttavia, nella lettura dei dati di caratterizzazione di Arpa, gli inquinanti (erbicidi, pesticidi e altre sostanze tossiche) sarebbero presenti in ben 12 su 19 piezometri interni all’azienda manerbiese. “Tutto ciò che era di competenza del Comune è stato fatto” precisa il neo assessore all’ambiente Mario Mantovani “siamo al corrente dei risultati emersi dallo studio di caratterizzazione di Arpa. Ora attendiamo di istituire, al più presto, un tavolo per discutere e analizzare i dati insieme alla stessa azienda e ad Arpa”. La conferenza dei servizi è fissata per il 7 luglio e in quella precedente, avvenuta lo scorso 21 febbraio, ha partecipato solo Arpa, mentre erano assenti lo stesso Comune di Manerbio, quello di Leno, Offlaga, Prefettura, Regione, Ats, Ato e Vigili del Fuoco. “Dopo un incontro con l’azienda il 3 luglio” spiega il sindaco di Manerbio Paolo Vittorielli “parteciperemo alla conferenza dei servizi del 7 luglio. Abbiamo ricevuto i dati dall’Arpa e incaricato l’ufficio tecnico del Comune di preparare una relazione che fornisca un quadro dettagliato su questa tematica. Una volta chiarita tutta la situazione saremo in grado di fare le necessarie considerazioni”. In attesa di nuovi sviluppi sulla vicenda della contaminazione, Finchimica spa, nelle scorse settimane, ha depositato in Provincia la documentazione per la richiesta di ampliamento di produzione di fitofarmacicon 600 tonnellate l’anno di M29. Si tratta di un nuovo fungicida il cui composto è protetto da segreto industriale. Intanto la direzione dell’Arpa (Agenzia regionale per l’ambiente) in seguito ad una richiesta di delucidazioni sulla vicenda (da parte della sottoscritta, ndr) ha inviato quanto segue: “nel recente parere di giugno, Arpa ha richiesto a Finchimica di Manerbio di relazionare in merito alle indagini di caratterizzazione ad oggi condotte, nei terreni e nella falda, unitamente alla realizzazione di piezometri esterni al sito produttivo in modo da indagare lo stato di qualità della falda superficiale. Quest’ultima richiesta, si è resa necessaria per verificare se la contaminazione riscontrata in un paio di piezometri a confine del sito si è estesa anche all’esterno. La caratterizzazione dell’area, ovvero il procedimento di bonifica, si è reso necessario a seguito di un controllo Arpa effettuato nel 2021, durante il quale le successive analisi chimiche avevano evidenziato la presenza di inquinanti oltre i limiti di legge per alcuni solventi e la presenza di alcuni erbicidi selettivi prodotti localmente”.
Barbara Appiani