Il Comune ha affidato all’associazione “Fratello Chiese” l’orto sociale di via Pascoli a Montichiari; una nuova occasione per gli ambientalisti monteclarensi di impegnarsi non solo alla tutela del fiume ma di condividere nuovi spazi e interessi, accumunati dal desiderio di coltivare i frutti della terra in modo più sano e biologico e di incontrarsi a stretto contatto con la natura. «Quando qualche mese ho letto il bando per l’assegnazione degli orti sociali – racconta Gianmarco Trottolini presidente dell’associazione – ho proposto nella nostra assemblea di farne domanda. Non tutti erano d’accordo, alcuni lo credevano un impegno troppo gravoso o poco attinente con gli obiettivi per i quali siamo nati che sono la tutela e salvaguardia del fiume Chiese ma l’idea è stata poi messa ai voti e la maggioranza ha deciso di approvarla. Abbiamo così presentato il nostro progetto al Comune e, quando l’orto di via Pascoli ci è stato assegnato, abbiamo subito pensato come curarlo al meglio e quali piante poter seminare affinché potessero non tanto darci un beneficio diretto ma aiutare anche l’ecosistema monteclarense. La lavanda, le zinnie colorate e tutte le piante estive particolarmente amate dalle api e dagli insetti impollinatori sono state la nostra prima scelta, poi abbiamo piantato anche molte piante officinali utili come rimedi naturali e in cucina e naturalmente le verdure classiche come pomodori, fagiolini e zucchine. Per la cura dell’orto ci alterniamo in quattro o cinque persone e non abbiamo chissà che velleità da verdurieri, il nostro obiettivo è soprattutto la convivialità e lo stare insieme, trovare un modo all’aria aperta per incontrarci e parlare di fiume e ambiente. Per questo nell’orto abbiamo collocato anche un tavolo con un ombrellone al quale fa piacere veder arrivare ogni giorno tante persone tra le quali sia quegli associati che inizialmente parevano contrari al progetto sia semplici cittadini che, incuriositi dalle nostre attività, si avvicinano e hanno modo di conoscere la nostra associazione e gli obiettivi che la muovono. Per noi questa è una nuova opportunità anche per sensibilizzare ai temi legati al fiume Chiese e alla sua salvaguardia, che restano sempre il nostro più importante obiettivo. L’orto è sempre aperto e chiunque voglia avvicinarsi alla nostra realtà è ben accetto anche solo per uno scambio di opinioni».
Marzia Borzi