A poco più di un mese dalla fine di quest’anno scolastico all’insegna del ritorno alla normalità, ci sono giorni in cui mi capita di vedere tanti studenti come me passare nei corridoi tra un cambio dell’ora e l’altro, con gli occhi assorti nel vuoto o intenti a discutere della prossima verifica o interrogazione che saranno pronti a svolgere.
Se i muri di questa scuola potessero parlare, racconterebbero di tutte le nostre gioie, paure, tristezze, arrabbiature, lacrime, ansie, i nostri sogni e le nostre speranze.
Tutte queste emozioni ci passano ogni giorno per la testa e segnano il nostro percorso scolastico, nonché il significato che ha per noi la scuola che le ospita.
“Per me ha avuto un ruolo significativo il Don Milani, ma per gli altri?” me lo sono chiesta più volte e, quindi, perché non chiederlo proprio agli altri?
Così ho scelto cinque tra studenti e studentesse, dalla prima alla quinta, e ho posto loro una o due domande riguardo a questo argomento.
Lara Rinaldi – 1 A Liceo economico-sociale
Mancano ormai poche settimane e il tuo primo anno in questo istituto giungerà al termine. Ti ricordi quali sono state le tue prime impressioni quando sei entrata qui il primo giorno di scuola? Ad oggi sono cambiate?
“Quest’anno è stato molto particolare, in quanto, come ogni primo anno, ho dovuto adattarmi alla nuova scuola, alle nuove materie e in generale al nuovo ambiente.
Ero pronta ad iniziare un nuovo capitolo delle mia vita, a fare nuove amicizie e esperienze, ma allo stesso tempo non nascondo che ero davvero spaventata all’idea di iniziare il liceo: sapevo che ci sarebbero stati sacrifici, aspettative e rinunce, però tutto ciò che ho vissuto mi ha aiutato a crescere, non solo come studentessa, ma soprattutto come persona.
Quando sono entrata, mi aspettavo sarebbe stato faticoso, difficile e noioso. Ricordo di aver pensato che mi sarei persa con tutte le classi, ma mi è bastata una settimana ed è diventato tutto più semplice. Non è stata una passeggiata, ma grazie alle mie nuove amiche sono andata avanti un giorno alla volta. Mi hanno fatto ridere così tanto da dimenticarmi le difficoltà e gliene sarò sempre grata.
Ora ho capito che avevo semplicemente paura di qualcosa più grande di me, ma con il tempo, gli amici e la dedizione si può superare ogni ostacolo.”
Valentina Soldi – 2 B Liceo economico-sociale
Cosa significa per te fare parte/studiare al “Don Milani”?
“Secondo me, significa essere in una comunità molto unita, in cui tutti gli studenti si aiutano in qualche modo attraverso i diversi progetti proposti dalla scuola, come quello di teatro o il giornalino scolastico, o anche il peer to peer.
Oggettivamente è una scuola molto grande, ma l’obiettivo rimane sempre porre l’attenzione sul singolo individuo/studente, tenendo sempre in conto il fatto che, dietro ai banchi, ci sono sempre delle persone.
Inoltre, anche i rappresentanti d’istituto ci aiutano in questo senso, ci appoggiano e ci vengono incontro”.
Dato che sei al secondo anno, parliamo un po’ della scelta dell’indirizzo in cui stai studiando ora. È stato complicato per te sceglierlo?
“Molto. In un primo momento, avevo scelto il liceo scientifico, però ,successivamente, mi sono accorta che non faceva per me.
Anche in questo il Don Milani mi ha aiutato: la nostra scuola ti consente di cambiare indirizzo durante il corso dell’anno ed è stato come una “salvezza” per me, perché sono riuscita a trovare poi l’indirizzo adatto a me e che mi rappresenta di più.
Inoltre, penso che scegliere un indirizzo di studio in terza media è complicato in quanto, nel mio caso, i professori mi spingevano a scegliere il liceo scientifico, anche se avevo qualche dubbio.
È stato un percorso difficile, soprattutto quando ho compreso che non era l’indirizzo adatto a me, ma per fortuna il Don Milani offre la possibilità di percorrere il progetto “passerella”, perché altrimenti non avrei saputo cosa fare”.
Gloria Togni – 3 A Liceo economico-sociale
Dato che sei ormai a metà del tuo percorso, cosa ha significato per te il “Don Milani” fino ad ora, in termini di amicizie, compagni di classe e crescita personale?
“Il Don Milani ha rappresentato per me una crescita, sia personale che sociale: percepisco un cambiamento della mia persona, sicuramente dato dalle responsabilità che la scuola mi ha affidato, ma anche in termini di conoscenze e amicizie mi sento diversa, sono molto più aperta ed estroversa. Frequentare il Don Milani mi ha permesso di trovare nuove persone molto affini a me e di allargare le mie vedute in generale.”
Maria Mombelli – 4 C Liceo scientifico progettuale
A un anno dalla fine del tuo percorso al Don Milani, che cosa ha rappresentato per te questa scuola? E perché?
“Questa scuola mi ha aiutato a crescere, e riuscire ad andare d’accordo con tutti, e ho capito che se ci sono problemi bisogna affrontarli e risolverli. Quindi la scuola rappresentante un luogo di crescita personale ed emotiva”.
A distanza di quattro anni dal tuo primo ingresso in questa scuola, sceglieresti lo stesso indirizzo?
“Sì, io sceglierei ancora il mio indirizzo, perché mi sono trovata bene sia con i professori, che sono riusciti a coinvolgerci, sia con i compagni, e mi sono piaciuti anche i progetti perché, nonostante sia uno scientifico, ci sono anche momenti di svago”.
Walter Ndiaye – 5 B Liceo scientifico
Ormai mancano pochi mesi e il tuo percorso qua all’istituto terminerà. Cosa ha significato per te il Don Milani in questi cinque anni?
“Ancor prima di essere un luogo di studio, è stato un luogo di incontro sociale. È qui che ho conosciuto i miei migliori amici, che ormai considero come una famiglia, e sempre qui ho vissuto esperienze che mi hanno formato come persona. Con ciò intendo anche il fatto che il Don Milani mi ha permesso di scoprire attività appassionanti come la recitazione, la fotografia ma anche i semplici dibattiti.
Molti professori inoltre hanno contribuito a rendere questo percorso meno tedioso e ciò mi ha sicuramente aiutato ad andare avanti e (quasi) finire l’ultimo anno”.
Che consiglio daresti agli alunni che entreranno qua l’anno prossimo?
“Agli alunni che entreranno il prossimo anno consiglio di non lasciare che i problemi lungo la strada li fermino: professori magari non all’altezza del ruolo, grandi moli di studio, insufficienze.
Questi anni bisogna viverli serenamente, dando la priorità alla propria salute mentale.”
Sara Picetti, classe 3 C Liceo linguistico