L’economia monteclarense e il mondo dei servizi si sono fortemente trasformati nell’ultimo secolo e molte industrie hanno chiuso i battenti lasciando campo libero ad altre oggi fiorenti. Lo possiamo ricavare da un’interessante pubblicazione, “Annuario-Guida della città e della Provincia di Brescia” degli anni 1937-1938, messaci gentilmente a disposizione dal ricercatore Daris Baratti: siamo in pieno fascismo, il regime ha da poco conquistato territori africani e a breve stringerà l’alleanza con i nazisti siglando le vergognose leggi razziali. Sotto i sei colli, in quegli anni, prosperano due aziende in particolare: il setificio, che può contare su una forza lavoro di circa 200 operai, e la fabbrica di giocattoli Poli con circa 100 tra donne e uomini, realtà che avrebbe continuato ad ampliarsi sino alla chiusura all’inizio degli anni Sessanta. “L’antica e grossa borgata, i cui edifici insigni danno aspetto da cittadina”, con un Duomo “tra i migliori della Lombardia”, così recita l’incipit delle pagine dedicate a Montichiari, vanta alcuni servizi importanti come quello del Giudice Conciliatore, nella persona del cavalier Giovanni Marazzi, le cui “udienze ordinarie hanno luogo il primo e terzo lunedì del mese alle ore 15”; negli uffici comunali, dove il podestà è Mario Baratti, al vertice troviamo il segretario capo Luigi Tiraboschi, che svolge anche le funzioni di Cancelliere. A presiedere l’ufficio postale e telegrafico, ubicato in Piazza Garibaldi, è Ida Amore; Riccardo Mary ha invece il ruolo di capostazione della linea tranviaria, da poco elettrificata. 11 gli insegnanti in servizio nelle scuole elementari maschili, femminili e miste; non più esistente oggigiorno, era presente anche una sezione in frazione Brughiera Porro. Attiva anche la scuola secondaria di avviamento al lavoro con indirizzi “Agraria”, “Igiene”, “Lavori femminili” e “Musica”, e una “Scuola professionale di disegno e musica”. Quanto ad artigiani e attività commerciali 5 sono i fabbri e altrettante le rivendite di sali e tabacchi, 6 i prestinai (fornai), 5 risultano censiti come caffè-birrerie, 10 i salumieri, 3 le drogherie, 4 le rivendite di tessuti così come i maniscalchi, 3 i sellai. Tra i liberi professionisti troviamo 2 avvocati, 1 notaio, 1 veterinario, 3 medici chirurghi oltre a 3 levatrici e 4 titolari di vetture a nolo/autoservizi; 4 le banche in esercizio e 6 gli alberghi. Diversi i “legati”, istituti giuridici con determinati scopi solidali: il legato Vaschini spetta per esempio “agli ammalati della frazione Ro e piccole doti alle nubende”, sotto l’amministrazione della Congregazione di Carità, mentre il “legato Bonoris Carlotta” serve a sostenere “gli affitti di casa alle vedove” ed è amministrato dalla stessa Congregazione. Grano e legna ai poveri vengono forniti dal “legato Tebaldini” gestito direttamente dal Comune e il “legato Poli commendator Antonio” eroga borse di studio. Esistono anche due patronati, quello scolastico e quello per orfani di guerra, e la “Cucina economica” per i più indigenti. Per la diffusione della cultura, infine, opera la “Biblioteca popolare circolante” amministrata dall’Opera Nazionale Dopolavoro. 

Federico Migliorati