«Portiamo in scena la paura più radicata nel cuore dell’uomo. La vita è così bella che tutti noi vorremmo non finisse mai. Cerchiamo di prolungarla, di renderla migliore, illudendoci di esserne padroni. La società in cui viviamo ci vuole eternamente giovani, aitanti, possibilmente senza rughe. E più o meno consapevolmente esorcizziamo il momento in cui l’esistenza finirà e dovremo interrogarci – se non l’abbiamo fatto prima – su quello che c’è “dopo”. Ammesso che ci sia un “dopo”, perché molti pensano che tutto finisca quando chiudiamo gli occhi e il cuore smette di battere».
Con queste parole Giacomo Poretti (uno dei tre del trio comico Aldo, Giacomo e Giovanni) aveva spiegato al quotidiano Avvenire l’essenza dello spettacolo «Funeral Home», che finalmente arriva al Teatro Bonoris di Montichiari, dove va in scena venerdì 10 marzo alle 21. Insieme con Giacomo Poretti c’è la moglie Daniela Cristofori (ingresso: 30 euro per platea e palchi, 25 euro per la galleria).
Non è facile portare in scena la morte, soprattutto se lo si fa con leggerezza e ironia. Se questo è vero, è anche vero che altri ci sono riusciti. Ricordiamo, ad esempio, il piacevolissimo spettacolo «Tre sull’altalena», del milanese Luigi Lunari, dove tre persone si trovano in una sorta di anticamera dell’Aldilà.
Qui, invece, Giacomo Poretti e Daniela Cristofori sono vivi e vegeti, ma comunque di fronte alla morte. Protagonista, infatti, è una coppia di anziani che vanno a portare l’ultimo saluto a un amico in una casa funeraria. Lei, Rita, vuole arrivare presto; lui, invece, Ambrogio, ne farebbe volentieri a meno, perché la morte lo terrorizza e non vuole neppure parlarne, mentre Rita ne fa argomento di conversazione. Insomma: lui cerca di fuggire dalla realtà, lei cerca di riportarcelo.
«Non vogliamo trasformarci in teologi da palcoscenico – aveva detto ancora Poretti presentando lo spettacolo – e non abbiamo la pretesa di fare la morale a nessuno. Oltretutto, pensando a Francesco che parlava addirittura di “sorella morte”, ci sentiamo dei nani di fronte a un gigante. Ci permettiamo però di rilanciare certe domande che rimangono generalmente inevase. Come dire, almeno parliamone».
E infatti ne parlano, ma con un briciolo di comicità: ingrediente che può essere un grimaldello con cui affrontare argomenti da cui si starebbe volentieri lontani. MTM