Fra acqua e nuvole, il fiume scivola in eterno, ogni ansa nasconde una magica veduta che prende forma pian piano mentre l’acqua accarezza i rami dei salici chini come evanescenti visioni, frusciando fra le ripe e gorgogliando nell’aria densa d’afa estiva o silente nella bruma d’inverno.
È l’acqua, patrimonio della vita! Acqua generosa che sigla un patto con le fatiche contadine, con la terra, con il grano. Ancora l’acqua a dare vigore al mare verde del maggengo cullato dal vento, si adagia nelle marcite perse in un reticolo infinito e complicato di rogge alimentate dalle bocche dei fontanili e dei fossati che ancora faticano fra le pale dei mulini e del maglio. È acqua che spaventa, incute timore e rispetto nell’ira delle piene.
C’è solo lo scricchiolio delle foglie arrugginite lungo la riva dell’Oglio, tra colori indefiniti e ombre pallide, è la nebbia che avvolge l’orizzonte in un silenzio religioso dove anche il passo è attutito dalla terra umida e la sensazione di essere solo al mondo. È sempre l’acqua che si fa lieve velo di luci chiaro-scure dell’alba, nell’umidità penetrante delle nebbie, nei lampi della luce che affettano le nuvole, intorno c’è il rumore dei boschi, poi gli odori intensi della terra spaccata dall’aratro, bagnata dalla pioggia, prima dell’abbandono al lungo sonno.
Hanno indagato con l’occhio fotografico nell’universo vitale dell’acqua i partecipanti al 19º concorso fotografico indetto dal Parco Oglio Nord dal titolo “Gocce di vita, le forme e gli usi dell’acqua”. Hanno vagato per giorni, tra l’alba e il tramonto delle stagioni, per catturare lo scatto perfetto, si sono tuffati nell’umidità delle anse del fiume Oglio, alla ricerca della forma dell’acqua, ne hanno cercato e immortalato il carattere.
Si son fatti ammaliare dallo scorrere ora quieto, ora agitato, ora pauroso, ora immobile dell’acqua, nel fiume pare lo scorrere del tempo che rende effimero ogni attimo, mentre l’obbiettivo ne ingoiava il variare dei colori, i lampi di luce nei campi di grano dopo la pioggia. Gli alberi spogli e siepi silenziose, tra denso alito della nebbia, un attimo prima del ricamo gelido della galaverna dell’inverno.
E sempre di acqua si parla! Quella della vita, quella venerata in tempi arcaici:
“O tu fiume che hai creato tutte le cose,
quando i grandi spiriti ti hanno scolpito
loro hanno posto la prosperità sulle tue rive,
da quando EA, re del profondo,
ha creato la sua dimora
tu sei giudice delle cose dell’umanità.
O fiume, sei potente.
O fiume, sei supremo.
O fiume, sei giusto!”
Iscrizione trovata sulle rive dell’Eufrate, inizio del cuneiforme 2100 a.C.
La cerimonia di premiazione del 19° concorso fotografico tenutasi lo scorso 16 dicembre presso la Casa del Parco a Torre Pallavicina ha decretato al primo posto Riccardi Marco con lo scatto “Dall’acqua l’energia”. La foto centra perfettamente l’obiettivo dato dal tema annuale del concorso – dice la giuria composta da Roberto Premoli, Valerio Gardoni e Luca Milanesi – Le forme e gli usi dell’acqua sono ben rappresentati da un mulino, che in questo scatto a bassa velocità dell’otturatore immortala il momento di un’esondazione. Il tema del concorso incontra il tema molto attuale del riscaldamento globale che porta agli sconvolgimenti climatici di questi anni.
Si è aggiudicato il secondo posto la fotografia “Immerso” di Aglioni Simone, scatto che riesce a evocare atmosfere fiabesche – continua la giuria –un ponte sospeso su un naviglio derivato dal fiume viene attraversato, presumibilmente alle prime luci dell’alba, da una persona. Il tutto è immerso in una nebbia che rende il paesaggio misterioso e surreale.
Infine al terzo posto Livietti Emanuele con “Il blu che crea il verde”. In questo scatto eseguito con un drone balza subito agli occhi come l’acqua del nostro fiume abbia modellato nei secoli e nei millenni il territorio circostante. Le sponde mutevoli hanno lasciato spazio a campi e strade inserite in un contesto rurale – conclude la giuria.
Dieci le fotografie segnalate per la categoria dilettanti e appassionati: Volpi Gabriella con le fotografie “Ferma a guardare” e “Percorsi”; Bertocchi Giordano con le fotografie “Ponte sotto la neve” e “Giochi di luce”; Galdini Luigi con la fotografia “Il fiume”; Aglioni Simone con la fotografia “Ritratto”; Ronchi Andrea con la fotografia “Sarnico: tramonto sul fiume Oglio”; Vezzoli Giovanni Elia con la fotografia “Paratoie in disuso”; Riccardi Marco con la fotografia “Energia dall’acqua”; Fabiano Flavio con la fotografia “Paesaggio mistico fluviale”.
Il premio della sezione Instagram quest’anno è stato aggiudicato a Premoli Francesco per lo scatto “Riflessi”, che immortala tre esemplari di Piro piro boschereccio appollaiati su un ramo che fuoriesce dall’acqua, sottolineando come la fauna ornitica delle nostre zone sia strettamente legata all’acqua del fiume.
La Scuola Primaria di Urago d’Oglio (BS), Istituto Comprensivo di Rudiano, con le classi 2A e 2B, è stata premiata con gli scatti fotografici: “La morta”, 1° posto; “Una piccola risorgiva”, 2° posto; “Le paratie”, 3° posto. In tutte e tre le foto vengono immortalati diversi usi dell’acqua: un laghetto naturale accanto al fiume, una risorgiva e la paratia di una centrale idroelettrica. Per la giuria, la scelta delle posizioni in classifica ha tenuto conto della bellezza dello scatto e dello sforzo che i ragazzi hanno fatto per ottenerlo.
La mostra fotografica, realizzata con le opere pervenute, sarà messa a disposizione di tutti i comuni del Parco a partire da febbraio.
L’appuntamento è per il 20° concorso fotografico, tutti i dettagli prossimamente su www.parcooglionord.it